L’aggressività rediretta nel cane

Vuoi comprendere meglio l’aggressività rediretta nel cane? Esplora questa condizione comportamentale, comprese le cause, i segni e le strategie per gestirla in modo efficace, garantendo la sicurezza e il benessere del tuo animale domestico e delle persone intorno a lui.
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I cani possono sviluppare diversi tipi di aggressività: territoriale, da paura, tra simili o sul cibo. Un’altra tipologia è l’aggressività rediretta, che può essere molto pericolosa perché del tutto inaspettata. Per chiarire il concetto, questa tipologia di manifestazione si può osservare quando un cane viene sgridato, punito o semplicemente contrariato durante una sequenza di comportamenti aggressivi.

Cos’è l’aggressività rediretta

L’esempio più calzante lo abbiamo quando cerchiamo di separare due cani in una zuffa. Partendo dalla regola di base che ogni proprietario deve provare a recuperare il proprio cane, una tale situazione può sfociare in morsi imprevisti: se interrotti, uno o entrambi i cani possono manifestare l’aggressività verso un’altra persona, semplicemente perché sono stati disturbati durante il loro comportamento aggressivo. Per esperienza personale, si tratta di una mossa molto veloce che esaurisce in brevissimo tempo ma può comunque creare situazioni pericolose, soprattutto in presenza di bambini.

Il termine rediretta indica infatti un riversamento dell’aggressività su un terzo individuo o animale che tendenzialmente non ha nulla a che fare con il fattore scatenante. In genere, viene rivolta verso l’individuo più vicino al cane e, nella cura comportamentale, è importante riuscire a distinguerla, consci che tale comportamento è dovuto ad altri fattori.

Non si tratta di aggressività da paura ma è prettamente associata a fattori di dominanza. Per questi motivi è sempre buona regola assicurarsi del carattere e sesso di un altro cane quando si entra in un’area cinofila pubblica. Maschio contro maschio non vuol necessariamente dire che i due cani si attaccheranno, ma la presenza di un eventuale terzo animale femmina potrebbe minare l’equilibrio. Si tratta puramente di un esempio ma ho visto molte volte proprietari entrare in aree chiuse e liberare il proprio cane, spesso di taglia medio-grande, senza sincerarsi assolutamente degli altri all’interno.

Come comportarsi

Nella malaugurata ipotesi che il vostro cane si attacchi con un altro, il recupero dell’animale va fatto tirandolo per le zampe posteriori, non provando assolutamente a dividerli frontalmente; il morso del cane più piccolo può creare ferite gravi, soprattutto alle dita: la potenza mascellare di alcuni pastori è sufficiente per spezzare un osso umano!

Una volta diviso il vostro cane è necessario atterrarlo, usando anche maniere brusche, mantenendolo a terra lateralmente e premendo con adeguata forza sul collo e le anche per bloccarne i movimenti. Una volta stabilizzato, legatelo al guinzaglio e accompagnatelo fuori dall’area in maniera calma, senza punirlo o sgridarlo. Terapie comportamentali per risolvere queste importanti problematiche devono essere affrontate da cinofili esperti ed in aree private. Un episodio del genere non deve in alcun modo bollare un cane come aggressivo ma piuttosto deve portare il proprietario a fare una riflessione per il benessere del proprio animale. Esistono razze più dominanti per natura ma esiste anche il buon senso che spesso viene lasciato a casa durante le passeggiate. Siamo fortunati di avere il dono della parola, per cui conversiamo con gli altri conduttori e potremo scoprire molte cose utili sui nostri fidati amici.

Come prevenire l’aggressività rediretta

Durante la passeggiata possiamo evitare molte situazioni potenzialmente stressanti. Se, ad esempio, siamo a spasso con il nostro pastore ed incrociamo un altro cane di taglia grande, fermiamoci, accorciamo il guinzaglio e attendiamo che l’altro conduttore passi oltre. L’istinto di un animale agisce in un decimo di secondo e, se non siamo pronti ad affrontare alcune situazioni, le conseguenze possono divenire molto spiacevoli. Se il vostro cane morde una terza persona, può scattare una denuncia verso l’asl di competenza, con relativo controllo da parte del personale inerente che ha tutto il diritto di intervenire sul vostro cane qualora sia necessario.

Foto di copertina @alexei_tm/Shutterstock