Sembra un gioco da ragazzi partire portandosi dietro il proprio animale domestico. E invece occorre organizzarsi bene e per tempo, prevedere possibili contrattempi, avere delle buone soluzioni a portata di mano conoscendo bene diritti e doveri di proprietari e animali, che a volte cambiano di paese in paese, regione in regione o da una struttura all’altra. Qualche suggerimento ve lo diamo noi. Per il resto la parola d’ordine è “documentarsi”!
Per ognuno di noi vacanza è sinonimo di tempo da dedicare a noi stessi e ai nostri cari, come più ci piace. Quando la famiglia comprende anche un animale, sia un cane, un gatto o coniglio, spesso c’è la voglia di condividere questo momento di relax o avventura anche con loro. Viaggiare con un animale al seguito, quindi, vorrà dire fare scelte oculate rispetto alla meta da raggiungere e al tipo di viaggio che si deve affrontare.
Mare, montagna, borghi e città offrono scenari e possibilità differenti per trascorrere il tempo anche con i nostri amati animali. Ovviamente ci sono sostanziali differenze tra un cane, un gatto e un pappagallo. Più facile sarà condividere passeggiate ed escursioni se abbiamo un cane, per un gatto invece sarà importante soprattutto il tipo di ambiente, in termini di spazio a disposizione e senso di sicurezza, che abbiamo scelto per il soggiorno estivo. E il pappagallo preferirà di certo restare a casa affidato, magari, a un vicino di fiducia.
Valutiamo bene, dunque, anche quanto costi al nostro animale in termini di stress affrontare un viaggio, forse lungo molte ore. Spesso, infatti, spostarsi da casa per un gatto rappresenta un grande disagio. E allora, per brevi periodi, io mi sentirei di consigliare di organizzarsi per lasciarlo a casa, un posto che conosce e dove si sente tranquillo, cercando una persona fidata che se ne possa occupare durante la nostra assenza.
Fatte queste valutazioni la prima cosa da fare sarà decidere la meta che, chiaramente, a questo punto sarà alla portata anche del nostro pet.
Per qualcuno di noi la vacanza estiva è sinonimo di una bella spiaggia, relax, nuotate, sport e bagni di sole. Ma per i nostri cani? Molti amano l’acqua, altri magari sono spaventati dal rumore delle onde. Bisognerà quindi avere alcune accortezze, perché la vita da spiaggia non è esattamente l’ideale per il loro benessere.
In ogni caso, se decidiamo per una vacanza in una località di mare, dobbiamo prendere in considerazione due aspetti. Portare il cane in spiaggia si può, ma non ovunque o a qualsiasi ora. Negli ultimi anni c’è stato un miglioramento rispetto al numero di spiagge in cui, a vario titolo, sia possibile farsi accompagnare dai cani. Le situazioni che possiamo trovare sono di tre tipologie: tratti di spiaggia demaniale destinati a cani e proprietari; lidi attrezzati tradizionali che regolamentano l’accesso ad un certo numero di cani; o lidi attrezzati interamente dedicati ai cani. Nelle spiagge libere spesso l’accesso è vietato, o lo è ad alcune ore del giorno, ma almeno la metà dei divieti che spuntano nei mesi estivi, seppur imposti dalle amministrazioni dei comuni rivieraschi, sono illegali. Vi ricordo inoltre che le medesime ordinanze hanno durata limitata dal 1 maggio al 30 settembre, solo per il periodo estivo quindi. In ogni caso, nel pianificare la vacanza al mare sarà bene verificare per tempo quali opportunità in termini di spiagge accessibili e servizi troveremo al nostro arrivo. Per fare questo occorrerà contattare direttamente il comune interessato o il gestore della spiaggia privata nella quale pensiamo di andare, poiché ogni anno le spiagge con accesso ai cani aprono e chiudono, a seconda delle ordinanze balneari o dei sindaci eletti e spesso sul web si trovano liste non aggiornate o incomplete.
Per quanto riguarda l’aspetto legato al benessere del nostro cane, personalmente preferisco portare il cane in spiaggia la mattina presto o nel tardo pomeriggio per una passeggiata e qualche bagno, evitando le ore più calde. Se la permanenza in spiaggia si protrae oltre le ore più fresche del mattino, sarà necessario poter garantire una zona di ombra e relax al cane; un ombrellone, una tenda o la disponibilità di una zona fresca, come una pineta dove il cane possa riposare. Non dimenticate, soprattutto nelle ore più calde, di bagnare l’animale, specialmente zampe e testa. I cani non tollerano particolarmente bene le temperature ambientali elevate, poiché non sono capaci di dissipare il calore mediante sudorazione, ma lo fanno ansimando, ovvero aumentando la frequenza respiratoria a bocca aperta. Fate attenzione, quindi, al cosiddetto “colpo di calore”, soprattutto quando lasciate il vostro cane in auto. Chiaramente l’acqua dolce non dovrà mancare mai. Quindi munitevi di una ciotola (ne esistono di comodissime in gomma ripiegabile) e acqua fresca sempre a disposizione. Potrebbe essere utile anche avere un po’ di acqua extra per sciacquare Fido dall’acqua salata del mare prima di rientrare alla base; l’acqua di mare può, infatti, seccare l’epidermide e dare qualche problema dermatologico. Sarà bene, poi, fare una passeggiata di tanto in tanto per consentire al cane di fare i suoi bisogni e, ovviamente, non scordatevi di portare il necessario per raccogliere le sue deiezioni. Se il vostro cane rientra nella categoria di quelli che amano giocare in acqua, fare il bagno e nuotare magari con voi, potrete portarvi dietro una pallina o un frisbee e giocare al riporto. Ma fate attenzione a non farlo affaticare troppo.
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Per poter vietare l’ingresso ai bagnanti con Fido al seguito occorre che i comuni emettano un’ordinanza che preveda il divieto motivato, l’estensione oraria di tale divieto e che la medesima ordinanza sia firmata dal sindaco, da un assessore delegato o dal comandante dei vigili urbani, e pubblicata sugli albi pretori dei singoli comuni. Se manca solo una di queste indicazioni l’ordinanza non è valida.
Ma non è tutto: infatti anche i cartelli che prevedono tale divieto devono recare sul retro il numero dell’ordinanza comunale di riferimento e la data di scadenza. Altrimenti, seppure in presenza di una ordinanza regolarmente firmata, il divieto è da considerarsi nullo. Volete essere certi di non incappare in sanzioni? Contattate il Comando della Polizia Municipale del comune di riferimento e chiedete tutte le info necessarie.
La montagna potrebbe essere il luogo perfetto per condividere una vacanza con il nostro cane. Niente sabbia appiccicosa e sole torrido a scaldare il suo mantello; ma paesaggi mozzafiato, sentieri da percorrere, ruscelli in cui rinfrescarsi. Anche la vacanza in una località di montagna però ha le sue “insidie”. Prima di tutto è bene specificare che anche in montagna, e soprattutto nei parchi naturali, ci sono delle regole da rispettare nella conduzione del cane. Potrebbe capitare, infatti, di trovare situazioni in cui l’accesso gli è vietato in toto o in parte. Alcuni parchi, come il Parco naturale delle Alpi Marittime o il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, per citarne due tra i tanti, consente passeggiate con il cane al guinzaglio solo su alcuni percorsi che sono segnalati da tabelle. Questo per non arrecare disturbo alla fauna selvatica, ma anche a eventuali altri escursionisti; non dimentichiamo di rispettare tutti coloro che possono avere paura nell’incontrare un cane, soprattutto se libero. La situazione normativa è quindi, anche in questo caso, variegata e mutevole. Sarà utile controllare e documentarci prima di partire circa i regolamenti dei parchi o dei comuni dove ci stiamo recando.
Ancora, dobbiamo considerare se il nostro cane sia un camminatore o no, se sia allenato, se ami fare movimento, la sua età e il suo stato di salute. Quindi sarà d’obbligo scegliere percorsi che lui potrà affrontare senza problemi, anche in termini di dislivelli, altezze da raggiungere, durata dell’escursione, esposizione al sole, consistenza del terreno che andremo a percorrere. Per fare fronte anche alle sue necessità, dovrete preparare uno zaino sufficientemente capiente in cui non mancherà acqua fresca e ciotola da viaggio, degli snack energetici, sacchetti per raccogliere le deiezioni (perché è buona norma farlo anche in montagna!) e un kit di primo soccorso.
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Ora che abbiamo deciso la meta dobbiamo necessariamente risolvere un altro dilemma, trovare una struttura ricettiva che ospiti animali. Negli ultimi anni sicuramente sono aumentate l’offerta e la disponibilità di sistemazioni che accettano animali e offrono servizi a loro dedicati, cosiddette “pet friendly”. Attenzione però, spesso la disponibilità all’accoglienza può avere delle limitazioni. Ne sanno qualcosa i proprietari di cani di taglia medio-grande che non sempre sono graditi. Ad esempio, vi consiglio di accertarvi se la struttura che vi accoglie vi consente anche di lasciare il cane o il gatto in camera per qualche ora al giorno, semmai ne aveste la necessità.
Di Virna Cittadini, educatore cinofilo
Foto di copertina @dezy/Shutterstock