Indipendente dalla destinazione, quando decidiamo di partire e di portare con noi il nostro animale, le prime cosa da fare sono:
A seconda della destinazione, dovremo stare attenti poi a delle regole da seguire, fondamentali perché la nostra vacanza sia libera da imprevisti.
Se state programmando la vostra vacanza al Sud, soprattutto in Sardegna, sappiate che è molto diffuso l’Echinococco, un particolare tipo di tenia: il cane si può infestare mangiando carni (ovine, bovine, suine, ecc.) crude o poco cotte e può anche infettare l’uomo, in quanto è eliminatore del parassita con le feci.
Attenzione anche ai flebotomi, responsabili della trasmissione della Leishmaniosi, soprattutto in zone come Sardegna, Argentario, Isola d’Elba, Sicilia e altre regioni del Sud. Proteggete quindi il cane con repellenti specifici che hanno azione anche contro i pappataci. Dal 2018 è disponibile un nuovo vaccino contro la Leishmaniosi, il Letifend, che ha dimostrato una efficacia del 72% basta una singola somministrazione e il vostro cane sarà protetto per un anno intero. Non rinunciate però ai repellenti a base di permetrina, fondamentali per una protezione ad ampio spettro.
Nel Nord Italia o comunque in territori umidi e pianeggianti come la Pianura Padana, proteggete i vostri amici dalla filariosi cardiopolmonare, una malattia diffusa e pericolosa che si può prevenire somministrando specifiche compresse che saprà consigliarvi il vostro veterinario.
Per viaggiare in Italia non avete bisogno della vaccinazione antirabbica, a meno che non state pensando di trascorrere le vostre vacanze nelle regioni del nord-est, come Friuli Venezia Giulia, alcune zone del Veneto e in Trentino-Alto Adige, in cui c’è l’obbligo di vaccinazione di cani, gatti e furetti. L’animale deve essere vaccinato almeno 21 giorni prima e da non oltre 11 mesi dal momento dell’ingresso in tali zone.
Se state pensando di partire in aereo, quasi tutte le compagnie aeree consentono il trasporto di animali. Tuttavia non esistono regole generali comuni e ogni compagnia può stabilire caratteristiche diverse, ad esempio, per la tipologia e le dimensioni del trasportino o per il numero degli animali accettati in cabina. Per questo motivo è necessario contattare le compagnie. Cani di media o grande taglia viaggiano, solitamente, nella stiva pressurizzata all’interno di apposite gabbie rinforzate.
Il veterinario in questi casi, valutando lo stato di salute dell’animale, potrà decidere se somministrargli tranquillanti o antiemetici.
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Se partite in treno, niente paura! Potete tranquillamente viaggiare con il vostro cane, sia di taglia piccola che grande, gatti e altri piccoli animali domestici in prima e seconda classe.
Meglio informarsi in anticipo sui regolamenti delle compagnie di navigazione sulla possibilità di portare in cabina il vostro animale. Alcune, infatti, richiedono il certificato di buona salute redatto dal veterinario e il documento d’identità dell’animale.
Se partite in automobile, cercate di farlo nelle ore più fresche, in modo da limitare anche l’uso dell’aria condizionata, programmando delle soste durante il viaggio per consentire al cane di fare i bisognini. Dovete sempre avere a disposizione la ciotola per l’acqua e un piccolo asciugamano per rinfrescare il vostro animale in caso di necessità. Il medico veterinario può prescrivere farmaci efficaci che devono essere somministrati prima del viaggio.
Per poter portare il proprio cane all’estero, in riferimento alle nuove normative della Comunità Europea, oggigiorno sono assolutamente indispensabili alcune documentazioni:
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Attenzione anche all’età del vostro amico, potreste avere problemi se questo ha meno di 3 mesi. Diversi Paesi europei, infatti, non permettono l’introduzione sul proprio territorio di cuccioli che non abbiano completato il protocollo vaccinale nei confronti della rabbia. In questo caso, è opportuno rivolgersi preventivamente all’Ufficio Consolare del Paese membro verso il quale si desidera portare l’animale, per verificare se è consentita l’introduzione nel proprio territorio di età inferiore ai 3 mesi e non vaccinati nei confronti della rabbia. Se permesso, l’animale dovrà essere munito comunque di un passaporto che attesti che ha soggiornato fin dal momento della nascita sempre nello stesso luogo, senza entrare in contatto con animali selvatici potenzialmente infettati dal virus della rabbia; oppure l’animale dovrà essere accompagnato dalla madre vaccinata da cui è ancora dipendente. Per Regno Unito, Svezia, Irlanda e Malta, rimane comunque valido tale, divieto in maniera assoluta.
È bene ricordare, inoltre, che alcuni paesi UE applicano delle regole più restrittive per l’introduzione di cani e gatti sul proprio territorio. Per la Gran Bretagna, l’Irlanda, la Svezia e Malta, oltre ad essere in possesso del passaporto europeo ed essere identificati esclusivamente tramite un microchip, i nostri amici dovranno essere sottoposti anche ad un test di verifica degli anticorpi per il virus della rabbia (titolazione anticorpale). Si tratta di un esame del sangue che dovrà essere eseguito dopo 30 giorni dalla vaccinazione e almeno 6 mesi prima di spostarsi verso il Regno Unito, l’Irlanda, Malta, e 120 giorni dopo la vaccinazione per l’introduzione in Svezia. In più, chi è diretto in Finlandia, Irlanda, Malta, Svezia e Regno Unito dovrà sottoporre gli animali da compagnia al trattamento preventivo per l’echinococco e, ad esclusione della Finlandia, anche ad un trattamento contro le zecche. Nel passaporto devono, poi, essere attestati dal veterinario privato i trattamenti effettuati prima dello spostamento nei confronti delle zecche e dell’echinococco, secondo le modalità individuate dalle rispettive norme nazionali dei Paesi di destinazione.
Per chi vuole viaggiare in Andorra, Svizzera, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Città del Vaticano, valgono le stesse disposizioni che regolamentano l’ingresso di animali dei Paesi aderenti alla UE.
Per chi ha in programma di viaggiare in altri Stati, invece, è consigliabile contattare l’ambasciata del Paese terzo (paese non facente parte dell’Unione Europea) in Italia, o direttamente l’ufficio del turismo del Paese di destinazione, al fine di ricevere informazioni precise su eventuali vaccinazioni e sulla documentazione necessaria per il nostro amico a quattro zampe.
Ad esempio, per Stati Uniti e Canada, viene richiesto il certificato internazionale di origine e sanità, rilasciato dal veterinario ufficialmente autorizzato o dalla ASL di competenza. Il certificato è valido 30 giorni, ma possono esserci delle eccezioni (ad esempio in Brasile vale solo 5 giorni).
Foto di copertina @nadisja/Shutterstock