Le proteine alternative. Come variare una dieta

Oltre la carne esistono delle altre proteine che i nostri animali possono mangiare. Uova, derivati del latte e pesce sono alcune di queste.
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Quando pensiamo ad una dieta variata la maggior parte delle volte pensiamo solo ai tipi di carne che possiamo introdurre nel lungo periodo, ma per quanto riguarda le proteine ci sono altre possibilità.
Si hanno molti dubbi sull’utilizzo di materie prime differenti dalla carne, soprattutto nelle diete fai-da-te. Questo probabilmente perché, se è possibile, ci sono materie prime su cui incombono leggende metropolitane molto più grosse che sulla carne. Vediamo assieme, quindi, quali sono e come si utilizzano le proteine alternative.

Le uova

Facciamo prima di tutto una parentesi. Non parleremo di proteine vegetali in questo articolo, perché non sono da prendere in considerazione in una dieta per carnivori sani. Qual è la fonte di proteine con il più alto valore biologico? Le uova, bravissimi. Proteine facilmente digeribili, aminoacidi essenziali alle stelle, pochissimo fosforo, fonte di vitamine liposolubili e idrosolubili. Versatili e di solito apprezzate, le uova sono una fonte proteica alternativa ottima per ogni occasione. Ecco, forse ogni occasione è il problema, perché una delle domande che si sente più spesso è quante uova può mangiare quel dato soggetto a settimana. Rispondere è ovviamente impossibile perché il dosaggio dipende da molte cose, ma la realtà dei fatti è che si può sempre superare l’immaginabile. I carnivori (ma anche gli esseri umani) non soffrono il problema dell’aumento dei valori del colesterolo in base al consumo di uova, per cui il dosaggio settimanale è di solito superiore a quello che possiamo pensare. Considerate che, essendo ricche di proteine “buone” e poverissime di fosforo, uova e albume (cotto) vengono utilizzate in grandi quantità in diete per problemi renali (No! Non vi sto dicendo di farlo da soli!!) per cui in un soggetto sano possono essere la salvezza per una cena o una colazione di corsissima, dopo che magari ci siamo dimenticati di scongelare il pasto.

I derivati del latte

Ma cosa possiamo mettere assieme alle uova se ci troviamo in situazioni di dimenticanza estrema? Beh, uova e ricotta ad esempio sono sempre un’ottima soluzione al problema (ovviamente diventano più uno spuntino in caso di cani di grossa taglia, ma meglio di niente). E qui possiamo introdurre le proteine alternative, derivate dal latte. La ricotta è un’ottima alternativa di proteine che derivano dal siero del latte, in questo caso, e che contengono molti aminoacidi essenziali. Leggera e poco calorica, risulta essere fantastica anche in caso di spuntini per cani sportivi, o per aiutare ad aumentare la massa magra, ma può aiutare molto anche come riempitivo in caso di dieta dimagrante. Altri formaggi a pasta molle, invece, sono più grassi, come i fiocchi di latte, lo stracchino e la robiola, che si possono utilizzare facendo attenzione al contenuto di sale, che non è un problema se inserito in piccole dosi. Attenzione solo in questo caso al contenuto di lattosio, che potrebbe essere un problema per soggetti sensibili.
Discorso diverso per i fermentati, kefir e yogurt, che sono utilizzati in maniera regolare come probiotico, e direi anche in maniera efficace. Non sono molto calorici, quindi difficilmente si riesce a basare un pasto su di loro, ma come merenda liquida o congelata in estate sono ottimi.

Il pesce

E ultimi ma non ultimi, i pesci, o meglio gli alimenti non considerati nelle diete, ma che potrebbero essere validi e provengono dal mercato ittico. Solitamente i pesci più utilizzati sono quelli bianchi, azzurri o il salmone, oppure quelli di fiume. In realtà, però, per diversi motivi e facendo attenzione alle sensibilità soggettive, si possono utilizzare anche molluschi (vongole, cozze…), crostacei come i gamberetti (le teste soprattutto sono un’ottima fonte di grassi), ma anche polpi e seppie. Tutte queste materie prime sono difficilmente inseribili o utilizzabili come pasto unico. Quelle con cui è possibile, come le seppie, sono molto poco caloriche, ma si possono inserire in un pasto se ne abbiamo la possibilità. Questo aiuterebbe anche a non dover buttare per forza parti di materie prime che utilizziamo in cucina per noi, e riusciamo così anche ad essere ecosostenibili.

Condivisione e risparmio

Direi che come fonti alternative, come vedete, ne abbiamo a disposizione e possiamo quindi anche essere abbastanza rilassati nel caso in cui non avessimo pronto un pasto vero e proprio. Possiamo utilizzare anche in maniera costruttiva gli alimenti che utilizziamo per noi in cucina, facendo diventare la dieta un momento di condivisione… E di risparmio, perché no!

Di Nicoletta Pizzutti, Tecnico nutrizionista e del benessere animale PhD
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Foto di copertina@Oleksandra Naumenko/Shutterstock