La masticazione: quanto è importante?

La masticazione è fondamentale e ha diversi significati che variano in base alle specie animali. Tutti possono masticare, ma non tutti le stesse cose.
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Troppo spesso si pensa alla masticazione come ad un atto banale, naturale, come varrebbe per noi, e non si affronta la diversità della specie. Il divario tra onnivoro, erbivoro e carnivoro si presenta prima di tutto durante l’atto masticatorio. Si banalizza perché, come per molte altre cose, nel momento in cui percepiamo una differenza rispetto a quello che per noi è normale, non cerchiamo la causa, ma risolviamo il sintomo, o tentiamo di eguagliarlo alla nostra manifestazione: “… e ma Dottoressa, non mastica sa, per cui abbiamo deciso di dargli tutto tritato”. Non conosco la causa, o cosa sta veramente succedendo, cerco di eliminare quello che per me non è normale. Ma, è veramente una soluzione? Quanto sappiamo della masticazione?

La prima digestione

Masticare è, per alcune specie, il primissimo approccio digestivo al cibo che si sta introducendo nel tratto digestivo. Però non per tutti è così. Alcuni alimenti necessitano di essere “lavorati” un pochino prima di subire l’attacco acido dello stomaco eo degli enzimi digestivi. Il motivo è semplice, essendo i nutrienti necessari rinchiusi all’interno di cellule con pareti belle resistenti, oppure necessitando di un lavoro enzimatico abbastanza importante (rispetto ad altri nutrienti), per essere utilizzati meglio se si inizia il processo digestivo direttamente in bocca. Per questo motivo non tutte le bocche sono uguali.

La forma dei denti

In base all’alimentazione biologicamente appropriata per una data specie, troviamo diversità in forma, numero e distribuzione dei denti. Da piatti ad appuntiti, passando per la forma a sega, si sono sviluppati nel tempo come arma da taglio, trito e affondo. Addirittura alcune bocche hanno nel tempo sviluppato un callo osseo gengivale, dove non ci sono denti, che serve da tagliere agli incisivi, nei bovini ad esempio. Ogni tipologia di dente, e la sua forma, ha uno scopo. Gli incisivi incidono (bello sto gioco di parole, da grande professionista), ovviamente la consistenza dell’alimento deve essere specifica, difficilmente mastichiamo in maniera efficace una caramella gommosa con gli incisivi, ma li utilizziamo per sezionare parte di un alimento che poi verrà introdotto in bocca, e molto spesso quello stesso alimento è duro, resistente, friabile (una carota, del fieno, una mela). Avere quindi degli incisivi importanti significa che la consistenza dell’alimento elettivo per quella specie è piuttosto dura, è nel regno vegetale troviamo materie prime hard core, rispetto al regno animale. Molti erbivori e onnivori, infatti, hanno degli incisivi relativamente grandi, pensiamo ai roditori ad esempio o a noi, rispetto ad un carnivoro.

I canini (non caninano, se ve lo stavate chiedendo…) sono denti i cui scopi nel tempo sono diventati sempre meno alimentari, possono essere usati infatti anche durante i rituali d’accoppiamento per ferire l’avversario in amore. Usati per scavare, scuotere alberi oppure per afferrare e mantenere salda la presa sulla preda, sono tra i denti meno utilizzati durante la masticazione pura, tanto che in alcune specie sono presenti solo nei maschi.

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La masticazione è fondamentale e ha diversi significati che variano in base alle specie animali. Tutti possono masticare, ma non tutti le stesse cose.

I molari (oh ecco finalmente la masticazione come la intendiamo noi) son i denti che servono a triturare (in realtà “spiaccicano” proprio) e a tagliare. Come fanno a spiaccicare e tagliare contemporaneamente? Non lo fanno infatti, un tipo di molare che caratterizza erbivori ed onnivori, spiaccica (niente mi piace questa parola, anche se non è scientificamente corretta) e l’altro tipo, che caratterizza i carnivori, taglia. Il primo è piatto, il secondo è a punta. In effetti la maggior parte dei vegetali richiede un trituramento grossolano prima di essere introdotto nei vari sistemi digerenti, soprattutto per aumentare la superficie di scambio con i futuri batteri o enzimi (dipende se è cellulosa o amido) che li renderanno nutriente, ci sta quindi che erbivori e onnivori siano diversi dai carnivori. La carne (e tutte le materie prime animali) non necessita di una pre-lavorazione così particolare, basta staccare grossi pezzi e ingoiare, addirittura in alcuni casi nemmeno quello, pensiamo alle uova. Motivo per cui, spiaccicare i vegetali con i molari richiede che l’arcata superiore e l’arcata inferiore si muovano in maniera orizzontale e verticale, in direzioni opposte, questo può succedere perché esiste l’articolazione temporomadibolare. Articolazione che nei carnivori manca, a loro è permesso fare solo dei movimenti verticali di apertura e chiusura della bocca, e con quei denti appuntiti il tutto risulta un taglio netto di materiale elastico, la carne.

I carnivori masticano?

No, per come intendiamo noi la masticazione, non hanno né la dentizione né l’anatomia che gli permette di triturare il cibo prima di ingoiarlo, ma solo di sezionate grossi pezzi e mandarli verso lo stomaco. Questo abbinato alla voracità tipica del predatore, ci può in maniera molto ovvia far capire come sia assolutamente non fisiologico alimentarsi con pappette, palline eo macinati. Ci sono delle eccezioni sicuramente, soggetti non sani, cuccioli troppo piccoli, necessità particolari, ma in linea di massima i pezzi grandi sono da preferire. Non voglio entrare nel merito della scelta personale di dare cibo industriale o naturale, parlo proprio solo di masticazione. Ma perché è importante pensare anche alla masticazione quanto parliamo di alimentazione? Non basta solo calcolare i nutrienti e via? Per me no! una dieta non è solo inserire dei nutrienti, è pensare al benessere di quel soggetto a tutto tondo. L’uso della bocca, per tutti, ma soprattutto per un carnivoro, è una fase importante della quotidianità. Un predatore non la usa solo per alimentarsi, ma anche per comunicare fisicamente con conspecifici o meno, non conoscere le potenzialità di uno strumento così potente significa non vivere.

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La masticazione è fondamentale e ha diversi significati che variano in base alle specie animali. Tutti possono masticare, ma non tutti le stesse cose.

Imparare masticando

Ma come si fa ad imparare? Masticando! O non masticando, in questo caso. E si può fare indipendentemente dal tipo di alimentazione. Sicuramente chi sceglie di seguire un percorso di alimentazione naturale, risulta un pochino più avvantaggiato, lasciando i pezzi di carne o pesce giustamente grossi, verdura e frutta sia cotta che cruda, ossa nel caso in cui si scelga una dieta di tipo barf (o simili). Tutto questo permette di far coincidere il pasto con la masticazione, che poi è l’ideale. Sì, perché masticare il pasto risulta essere molto diverso rispetto a masticare uno snack, che non crediate che gli animali non capiscono la differenza. Infatti in entrambe le tipologie di alimentazione, ma soprattutto in caso di alimentazione industriale, come abbiamo visto, prevedere un buon percorso di masticazione non sarebbe per niente male. Sappiate però che la scelta del masticativo dipende, come per tutto, dal soggetto. Non sempre cercare di allungare il tempo di masticazione rende bene allo scopo, che poi è la consapevolezza e il rilassamento. Molte volte, anche se in breve tempo, la soddisfazione per la gradevolezza del masticativo e il metodo con cui viene proposto, raggiunge lo scopo in maniera veramente efficace. Siccome masticazione e predazione vanno di pari passo, dei giochi di dissezione, smembramento e consumo possono essere validissimi, e la scelta dello snack in questo caso rende tutto più reale. Quando parlo di masticativi, ovviamente, parlo di essiccati per lo più, quindi parti anatomiche ben riconoscibili con pelo, pelle o senza, essiccati. No ossa di pelle di bufalo o similari di dubbia origine.

Concludendo

  • La masticazione è fondamentale, ma ha degli aspetti molto sottili e non è cosi facile, ma nemmeno impossibile, riuscire a elaborare un protocollo soggettivo per ogni cane o gatto.
  • Non sottovalutiamo il potere dell’alimentazione corretta, anche per quanto riguarda il lato psicologico.
  • Tutti possono masticare, ma non tutti le stesse cose.

Di Nicoletta Pizzutti, Tecnico nutrizionista e del benessere animale PhD
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