Molto spesso i proprietari di cani si rivolgono preoccupati a veterinari e addestratori cinofili, lamentandosi dell’aggressività del proprio compagno a quattro zampe, che ringhia quando lo si abbraccia o ci si avvicina troppo, magari durante i pasti. Ma quale è il vero significato del ringhio? Che cosa sta cercando di dirci il nostro amico?
Cani ed esseri umani convivono pacificamente da più di 10mila anni: non bisogna infatti dimenticare che il cane è stato il primo animale ad essere stato addomesticato dalla nostra specie. La lunga vicinanza all’uomo e le ripetute occasioni di confronto e interazione hanno permesso a questo straordinario animale di imparare a comprendere molto bene il proprietario, arrivando persino a riconoscere le più piccole sfumature del tono di voce e le più impercettibili espressioni facciali. Lo stesso, però, non si può dire di noi: ad oggi, sono ancora troppi i casi di cani che sviluppano ansia e altri problemi comportamentali, perché le loro famiglie umane non riescono a comprenderli e a interpretare correttamente i loro segnali. Da non tralasciare la gravità del problema quando si parla di adozioni: centinaia di animali vengono riportati in canile per un ringhio o un graffio, gesti per loro molto eloquenti che purtroppo sono spesso scambiati per sintomi di aggressività.
Il cane ringhia in due situazioni: quando è molto arrabbiato oppure quando è parecchio spaventato. In entrambi i casi, però, deve essere interpretato come una minaccia e non come una dichiarazione di attacco o di aggressività; in questo modo, spera di allontanare da sé qualcosa o qualcuno che lo fa sentire minacciato o non al sicuro. Potremmo interpretarlo così: “Per favore, allontanati e smetti di fare quello che stai facendo, perché altrimenti sono pronto a reagire!”. Spesso si tratta di una minaccia fine a se stessa che ha come unico scopo l’intimidazione. Il cane, infatti, tende a evitare di intraprendere uno scontro fisico, perché è molto rischioso: non solo si spreca una notevole quantità di energia, ma vi è anche la possibilità di essere ferito. Un buon proprietario, di fronte a una reazione di questo tipo, deve comprendere che cosa può aver turbato il proprio amico a quattro zampe e provare a risolvere il problema, così da alleviare la tensione e lo stress che, se protratti nel tempo, possono evolvere in disturbi comportamentali e altre complicazioni.