Quello che salta subito all’occhio è l’aumento di peso, ma sterilizzazione e castrazione portano con sé diverse conseguenze, alcune delle quali possono essere affrontate con una corretta alimentazione.
Sterilizzazione è un termine comune utilizzato per indicare l’eliminazione della capacità di generare. In parole povere, si rendono sia maschi che femmine, tramite operazione chirurgica o trattamento ormonale, incapaci di riprodursi, anche se né la vasectomia né la legatura delle tube sono considerati una forma comune di sterilizzazione.
Da sempre la sterilizzazione è uno degli argomenti più controversi, non solo dal punto di vista medico, ma anche da quello comportamentale. L’eliminazione degli ormoni sessuali, però, non ha riflessi solo sul comportamento o sullo sviluppo o meno di patologie importanti, in primo luogo modifica il metabolismo del soggetto, aumentando il senso di fame. Se la fame aumenta, la maggior parte delle volte aumenta anche la richiesta di cibo. Le richieste vengono quasi sempre assecondate e, se l’attività fisica non aumenta, di conseguenza aumenta il peso. Il sovrappeso e l’obesità sono i primi effetti che ci preoccupano di più. L’aumento di peso avviene nel momento in cui le kcalorie in entrata sono superiori a quelle in uscita, cioè consumate. La chiave di tutto sembra essere, quindi, il controllo delle kcalorie in entrata.
Il sovrappeso o l’obesità sono condizioni che possono, se esasperate, mettere a repentaglio la salute dell’animale che le manifesta. Che esso sia cane o gatto questo ha poca importanza. Problemi articolari, cardiaci, respiratori, ormonali sono comunque dietro l’angolo. Inutile dire che una delle maniere più efficaci per evitare l’ingrassamento post sterilizzazione non è abbassare l’introduzione calorica da subito, ma aumentare l’attività fisica. Inoltre, (e questo vale soprattutto per i gatti) la sterilizzazione può diminuire il tempo e la distanza di perlustrazione del territorio, che soprattutto negli animali d’appartamento, ma non solo, si traduce in più ore dedicate a sonno e pisolini. È indispensabile arricchire l’ambiente dove questi esemplari vivono e aumentare l’attività fisica, di modo da non rischiare di dover diminuire il cibo e renderli più nervosi e di conseguenza ancora più affamati. Per i cani è un pochino più semplice, da subito si aumenta l’attività fisica outdoor e indoor, per cani un pochino più sensibili all’ambiente è sufficiente quella mentale, anche solo pensare consuma un sacco di kcal.
Per quei cani e gatti che, invece, si trovano già nelle condizioni di dover perdere peso post sterilizzazione, è comunque indispensabile aumentare l’attività fisica, ma è anche necessario lavorare sulle kcalorie introdotte. Non è necessario che l’aumento di ingestione sia di molto, il grasso si accumula in tempi lunghi. Questi animali, quindi, potrebbero aver preso peso nel tempo, anche per piccole modifiche alla loro vita quotidiana. Magari mezza passeggiata in meno, quattro lanci di pallina in meno, e il cibo è rimasto lo stesso. Un gatto può ingrassare di mezzo chilo in un anno, anche se il suo fabbisogno giornaliero è superato di sole 10 kcalgiorno.
Riconoscere un cane in sovrappeso non è cosi facile come sembra però, soprattutto per il proprietario che ha il soggetto sempre sotto gli occhi. Inoltre la conformazione fisica cambia nel tempo. Non sempre i kg presenti in un corpo indicano se un soggetto è in sovrappeso o meno, dipende molto dalla morfologia dello stesso (altezza, struttura ossea, muscolatura, ecc ecc). Per valutare in maniera abbastanza precisa lo stato morfologico del soggetto, si consiglia sempre di usare il BCS. Il Body Conditional Score (BCS) è una scala di punteggio che può andare da 1 a 9 o da 1 a 5, che misura visivamente e a palpazione il grado di copertura di costole, addome, lombi e zona della coda, distinguendo tra copertura grassa o muscolare. Prediamo per facilità di spiegazione il punteggio da 1 a 5, 1 descrive un soggetto con ossatura eccessivamente visibile, non grasso o muscolo palpabile, 5 descrive un soggetto all’estremo opposto, l’ossatura non è palpabile, la muscolatura non è evidenziata o rilevata, è presente solo e in maniera eccessiva la massa grassa. Tutti i soggetti, in base a razza, età, fase fisiologica e attività fisica, dovrebbero avere un punteggio che va dal 2.5 al 3, massimo 3.5, al di sopra e al di sotto si riscontrano situazioni in cui bisogna intervenire. La conformazione cambia fisiologicamente durante il corso della vita, ma anche durante l’anno, in base alle preferenze di specie e soggettive. Un cane che preferibilmente si muove con temperature fredde ad esempio tenderà, se non adeguiamo la dieta, a perdere più peso in questa stagione o peggio ad acquistare chili nella stagione opposta. Un gatto che vive all’aperto, tenderà a muoversi di più con la stagione mite/calda, cioè quando le ore di luce permettono di fare esercizio per più tempo, di contro d’inverno tenderà, pericolosamente in certi casi, a mettere peso. Il BCS andrebbe valutato costantemente per capire come modificare la dieta e l’esercizio fisico.
Sicuramente una dieta più biologicamente appropriata possibile è l’ideale, meno o nessun carboidrato fanno sì che ci sia meno probabilità di accumulo di grasso, anche se l’attività fisica diminuisce un pochino. Ovviamente in caso di eccesso di peso abbassare le kcal è necessario, non significa sempre però abbassare la razione. Anche il senso di sazietà è importante per dimagrire più velocemente, non diminuendolo limitiamo l’aumento di stress da dieta e quindi l’accumulo di cortisolo endogeno. Abbassare le kcalorie significa scegliere cibi meno grassi e meno glucidici, oppure utilizzare dei riempitivi (polmone e trippa verde ad esempio sono ottimi, oltre alle fibre che possono diminuire il senso di fame). Inserire un pasto con difficoltà maggiore, ad esempio utilizzando un kong, aumenta il tempo di consumo e anche il senso di sazietà (non in tutti i cani però, questa pratica andrebbe valutata singolarmente).
Concludendo quindi, la prima cosa da valutare post e pre sterilizzazione è il cambio di vita e di abitudini. Sicuramente il peso è la criticità maggiore, controllabile più facilmente con una dieta naturale e biologicamente appropriata e con un aumento dell’attività fisica. La modifica del peso però è variabile nel tempo, quindi la correzione di questi due fattori dipende da come reagisce il soggetto.
di Nicoletta Pizzutti, Tecnico nutrizionista e del benessere animale PhD
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Foto di copertina @Boryana Manzurova