L’amore e il rispetto per gli animali sono valori sempre più importanti nella nostra società. E questo solleva molti interrogativi sui loro diritti. Il rapporto tra noi umani e gli animali non è mai stato semplice. Certo, alcuni li abbiamo addomesticati per farci compagnia o per aiutarci nel lavoro. Ma allo stesso tempo, li abbiamo sfruttati a scopo alimentare, per vestirci o per intrattenerci, senza contare la ricerca scientifica.
Eppure, ogni animale possiede diritti naturali che meritano di essere riconosciuti e tutelati.
La Dichiarazione Universale dei diritti degli animali, proclamata dall’UNESCO nel 1978, è un documento fondamentale che chi ama gli animali dovrebbe conoscere bene. Enuncia principi etici universali per regolare in modo giusto il rapporto tra uomini e animali. Cerchiamo di capire insieme cosa dice veramente questa legge rivoluzionaria.
Prima di immergerci nei dettagli della Dichiarazione Universale dei diritti dell’animale, è fondamentale comprendere il contesto storico che ha portato alla sua creazione.
Nel corso del tempo, la nostra comprensione del mondo animale e del loro benessere è cresciuta tantissimo. Un tempo li consideravamo solo risorse da sfruttare. Poi, piano piano, abbiamo realizzato che provano dolore e sofferenza proprio come noi.
Questo cambio di prospettiva ha portato a nuove leggi nazionali e internazionali per proteggerli. Ma è con la Dichiarazione Universale che questi diritti sono stati sanciti in modo globale e unanime.
La Dichiarazione Universale dei diritti dell’animale consta di 14 articoli che coprono una vasta gamma di diritti. Ecco alcuni dei punti chiave:
Il primo articolo stabilisce che ogni animale ha uguali diritti alla vita. Nessuna specie può arrogarsi il diritto di sterminarne o sfruttarne un’altra. L’uomo ha il dovere di proteggere la biodiversità.
Questo principio pone fine alla gerarchia tra specie creata dall’uomo solo in base alla propria utilità. In natura non esistono specie superiori o inferiori. Ogni animale ha pari diritto ad esistere per mantenere l’equilibrio eco-sistemico.
Ogni animale va trattato con rispetto e considerazione, senza infliggere sofferenze. Le uccisioni devono essere istantanee e indolori se necessarie.
Questo articolo condanna ogni forma di maltrattamento, crudeltà gratuita o dolore evitabile nei confronti degli animali. Esseri senzienti, vanno rispettati nella loro dignità ed integrità.
Gli animali selvatici hanno diritto a vivere liberi nel loro habitat naturale. La cattività va contro questo diritto anche se a fini educativi.
Animali quali elefanti, balene, scimmie, rapaci che vengono rinchiusi in gabbie e addestrati contro natura, vedono negato il loro diritto a una vita piena e dignitosa. Anche la caccia per puro divertimento umano è contraria all’etica.
Gli animali domestici vanno tutelati permettendo loro di seguire i ritmi naturali della specie. Uccisioni e modifiche per fini commerciali sono contrarie a questo diritto.
Allevamenti intensivi, modifiche genetiche o altre alterazioni dei cicli naturali per meri interessi economici, sono ritenute inammissibili in quanto negano il rispetto dovuto ad ogni creatura vivente.
Cani, gatti e altri pet hanno diritto a una vita piena e dignitosa. L’abbandono è un atto crudele e irresponsabile.
Chi adotta un animale domestico si fa carico di garantirgli affetto e cure per tutto il corso della sua esistenza. Abbandonarlo per motivi banali o quando diventa un impegno è un gesto riprovevole.
Gli animali impiegati nel lavoro hanno diritto a limiti di orario, nutrimento adeguato e riposo. Lo sfruttamento è inammissibile.
Cavalli, asini, cammelli e altri animali utilizzati come forza lavoro o per trasporto non sono macchine. Hanno bisogno di pause, riparo dal clima avverso e di una dieta bilanciata. Sfruttarli oltre i limiti è immorale.
Test con sofferenze fisiche o psichiche vanno contro i diritti dell’animale. Le alternative vanno implementate.
La ricerca scientifica non può ignorare la sofferenza provocata agli animali durante certi esperimenti. Metodi sostitutivi eticamente accettabili dovrebbero essere la norma.
Se allevato per alimentazione, l’animale va nutrito e ucciso senza sofferenze. Pratiche crudeli sono intollerabili.
Mattatoi, trasporti stipati e tecniche dolorose sono contrari al rispetto che si deve alle creature che ci nutrono. Servono norme più severe sul benessere animale.
Gli animali non vanno usati per spettacoli, corride, combattimenti, corse o intrattenimento umano lesivo della loro dignità.
Delfinari, foche ammaestrate, combattimenti tra galli o cani, corride e simili violano il diritto dell’animale a non essere sfruttato per puro godimento umano.
Distruzione di habitat e inquinamento portano a genocidi di intere specie. L’uomo ha il dovere di impedirlo.
La perdita di biodiversità causata dall’attività umana è un crimine contro la natura. Occorre tutelare gli ecosistemi e le specie minacciate per lasciare un pianeta vivibile.
Il corpo dell’animale morto va trattato con riguardo. Scene di crudeltà verso animali vanno bandite dai media.
Persino da morto l’animale merita rispetto nella sua integrità. Mostrare violenza gratuita nei suoi confronti nei media è diseducativo.
La Dichiarazione Universale dei diritti dell’animale ha avuto un impatto significativo sulla legislazione e sulle politiche relative al benessere degli animali in tutto il mondo. Ha influenzato le leggi nazionali, come il ben noto articolo 544-ter del codice penale italiano, che punisce l’uccisione di animali.
Nonostante la sua importanza, applicare la Dichiarazione in pratica non è sempre facile. Molti paesi hanno leggi che proteggono solo certi tipi di animali, o che consentono pratiche crudeli in certe circostanze. Inoltre, la Dichiarazione stessa non ha valenza legale, quindi sono necessari ulteriori sforzi per garantire che i diritti degli animali siano rispettati in tutto il mondo.
La Dichiarazione Universale stabilisce principi etici e morali volti a far convivere uomo e animali in armonia e rispetto reciproco. Riconoscere i diritti degli animali è un passo avanti di civiltà che l’umanità deve ancora compiere pienamente. C’è ancora molto da fare per garantire che i diritti di tutti gli animali siano rispettati. Cosa possiamo fare nel quotidiano per arrivare a questo traguardo?
Ognuno di noi può provare ad adottare una dieta più etica, boicottare forme di intrattenimento crudeli, sostenere associazioni per i diritti degli animali. O anche solo diffondere queste conoscenze tra amici e parenti.
La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento. La Dichiarazione dei diritti dell’animale è solo un punto di partenza. Che tu decida di fare una donazione, di diventare vegano o semplicemente di condividere quello che hai appreso, ogni piccolo passo può fare la differenza.
Insieme, possiamo lavorare per creare un mondo in cui ogni animale sia trattato con rispetto e dignità. Senza dimenticare che la lotta per i diritti degli animali è una lotta per un mondo più giusto e compassionevole.