Con l’arrivo della primavera ecco che le larve di questo parassita fanno la loro comparsa per poi trasformarsi in falene raggiunta la maturità. Il grande pericolo è costituito, però, dalla forma larvale dannosa per gli alberi, ma anche per le persone e gli animali
La processionaria è un insetto pericoloso, dell’ordine dei lepidotteri, che attacca diverse specie di alberi. Si tratta di un parassita che deve il suo nome al fatto che le larve (che hanno l’aspetto di bruchi pelosi di circa 1-3 cm) si dispongono sul terreno in fila indiana, quasi a mimare una processione. In Italia sono presenti soprattutto la processionaria del pino e quella della quercia (le cui larve si muovono, anziché in fila indiana, disposte a ventaglio).
In primavera, generalmente verso aprile/maggio, è facile imbattersi nelle larve di questo parassita perché è in questo periodo che si spostano per cercare un luogo adatto dove poter tessere il bozzolo e poter poi, raggiunta la maturità, trasformarsi in falene. L’adulto della processionaria è, infatti, una farfalla con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio con striature brune.
Il pericolo è rappresentato dalla forma larvale che, oltre ad essere devastante per gli alberi, può risultare gravemente dannosa, sia per la salute umana, che per quella dei nostri animali. Maggiormente colpiti sono i bambini, i cani e i cavalli.
72936} –>
I cani, annusando per terra, possono ingerire o inalare inavvertitamente i peli urticanti; i cuccioli e i cani più curiosi possono anche tentare di giocare con le larve e prenderle in bocca.
I sintomi variano a seconda dell’entità e della localizzazione del contatto. I cani possono presentare un’improvvisa e abbondante salivazione (scialorrea), a volte con presenza di sangue, provocata dal processo infiammatorio acuto a carico della mucosa orale e della lingua.
In caso fossero coinvolti anche l’esofago e lo stomaco, si possono verificare forte nausea e vomito. Dopo pochi minuti si può presentare anche gonfiore del muso e della lingua che, se si ingrossa a dismisura, rischia di soffocare l’animale. Nei casi più gravi si può avere perdita di tessuto linguale, perché le lesioni possono andare incontro a processo necrotico. Altri sintomi possono essere: abbattimento dell’animale, febbre, anoressia, diarrea e forte dolore.
Il primo soccorso che il proprietario può prestare ai cani venuti a contatto con le processionarie consiste nel fare abbondanti lavaggi con acqua e bicarbonato, per allontanare la sostanza urticante e per tamponarne il Ph acido. Meglio adoperare guanti monouso per evitare di entrare in contatto con eventuali peli del parassita. Per facilitare l’operazione di lavaggio, si può utilizzare una siringa senza ago.
Dopo aver prestato il primo soccorso, è necessario recarsi urgentemente dal veterinario, che provvederà a valutare i danni e ad impostare un’eventuale terapia sistemica e locale.
In questo periodo occorre, quindi, prestare molta attenzione quando si passeggia con i propri animali nelle pinete e nei boschi di querce; ricordandosi però che, occasionalmente, le processionarie possono colpire anche cedri, larici, castagni, faggi, noccioli e betulle.
Un Decreto Ministeriale del 2007 stabilisce le linee guida per la lotta alle processionarie. I comuni devono provvedere al controllo e alla disinfestazione degli spazi pubblici. Per quanto riguarda i luoghi privati, la legge impone la bonifica dei luoghi infestati.
di Melissa Cavallari
Medico Veterinario e Comportamentalista
Foto di copertina @Gonzalo Jara/Shutterstock