Perché i gatti non riconoscono la propria immagine allo specchio?

Scopri perché i gatti potrebbero non riconoscere la propria immagine riflessa allo specchio e cosa questo rivela sul loro comportamento.
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Chiunque viva con uno o più gatti lo sa: sono creature eleganti e coccolone ma a volte si spaventano per motivi che noi definiremmo banali. Vi siete mai accorti come si comportano i gatti allo specchio? Sembra davvero incredibile che animali così intelligenti non si riconoscano e a volte abbiano addirittura paura della propria immagine riflessa.

Sono diversi gli studiosi che hanno analizzato il comportamento dei gatti allo specchio e sono giunti a conclusioni molto interessanti.

Come si comportano i gatti allo specchio

Anche a chi non ha gatti in casa sarà capitato di vedere uno di quei video che impazzano sui social e che vedono come protagonisti gli animali domestici nelle situazioni più buffe. Tra questi, quelli che riguardano i gatti allo specchio sono, senza alcun dubbio, i più divertenti.

I mici non hanno tutti lo stesso atteggiamento rispetto alla propria immagine riflessa: c’è chi, incuriosito, vuole giocare con “l’altro” gatto, e chi invece scappa impaurito perché pensa di essere in pericolo.

In realtà, i cuccioli di 4-5 settimane hanno tutti l’istinto di voler giocare con un loro simile, non comprendendo di guardare se stessi allo specchio. La reazione di voler interagire con un altro felino è istintiva ma quando poi si accorgono che l’altro non partecipa al gioco e che, anzi, non fa che ripetere gli stessi gesti, i gattini perdono tutto il loro interesse e lasciano perdere.

Solo quando il gatto ha 4-5 mesi, e quindi maggiori capacità di comprendere quello che gli accade, si sofferma qualche minuto in più per “studiare” il gatto nello specchio. In quel caso, alcuni decidono di ignorare completamente l’altro animale, altri ne sono spaventati e reagiscono con aggressività o scappando.

Cosa dicono gli studiosi del comportamento animale

Lo specchio è usato dagli studiosi del comportamento animale per testare l’intelligenza dei gatti e avere prove sulla coscienza di sé. I gatti e i cani, purtroppo, non hanno la capacità di riconoscere se stessi allo specchio, così come accade per altre specie.

Scrutandosi nello specchio, il gatto si tranquillizza quando, dopo un’attenta analisi, si accorge che l’animale che vede di fronte a sé non rappresenta una vera minaccia. Questo perché non sente provenire alcun odore, e sappiamo quanto sia importante per lui l’olfatto per comunicare e riconoscere un altro animale.

L’etologo Gordon Gallup è stato uno dei primi a utilizzare lo specchio per studiare il comportamento dei gatti, nei primi anni ‘70. Attraverso una croce rossa disegnata in un punto non visibile del corpo dell’animale, veniva analizzato il comportamento dello stesso. Mentre animali come la scimmia, l’elefante e il delfino si riconoscevano allo specchio, cercando il segno sul proprio corpo, i cani e i gatti mostravano di non percepire di avere di fronte se stessi.

Questo ha portato gli esperti ad affermare che i gatti non sono in grado di sviluppare l‘autoriconoscimento visivo. In questo sono simili ai bambini, che riescono a riconoscere se stessi allo specchio solo dopo i 18 mesi di età.

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gatto specchio

Perché i gatti reagiscono con aggressività allo specchio

La dottoressa Diana Reiss, professoressa di Comportamento Animale e Psicologia Comparata all’Università di New York, ha analizzato a lungo il comportamento dei gatti allo specchio e ha provato a capire cosa provano quando realizzano che di fronte hanno un loro “doppio”.

Tenendo conto che non è ancora molto chiaro se il gatto capisce di avere di fronte se stesso e non un altro gatto, è molto probabile che l’atteggiamento aggressivo o di spavento derivi proprio dal fatto che pensano che dall’altra parte ci sia un altro animale e, per questo, debbano difendersi.

È paradossale vedere che degli animali così intelligenti e scaltri non abbiano la percezione di se stessi ma bisogna comprendere che fa parte della loro natura. Noi non possiamo fare altro che accettare questa loro bizzarra caratteristica e continuare ad amarli per quello che sono. In fondo, se solo in Italia ci sono circa 7,5 milioni di gatti che vivono in famiglia, vuol dire che, al di là dei loro comportamenti incomprensibili, sono tra gli animali da compagnia più amati.