Come affrontare l’ansia da separazione nei gatti

https://larepubblicadeglianimali.com/come-affrontare-l-ansia-da-separazione-nei-gatti

Chi non ha mai avuto un gatto è convinto che questo animale domestico non provi alcun attaccamento al padrone e agli esseri umani in genere. Niente di più sbagliato, perché i gatti soffrono di ansia da separazione come qualsiasi altro animale.

L’ansia di separazione nel gatto si manifesta con agitazione, stress e altri tipi di malessere, non tutti facilmente riconoscibili. Se riusciamo a individuare questi segnali da parte del nostro amico peloso, riusciremo a gestire meglio anche il rapporto con lui e a tranquillizzarlo quando necessario.

Vediamo cos’è l’ansia da separazione nei gatti, come riconoscerne i sintomi e come affrontarla per non stressare ulteriormente il nostro amico peloso.

Che cos’è l’ansia da separazione nel gatto

L’ansia da separazione nei gatti è anche detta sindrome da abbandono e si manifesta quando il micio viene separato dal suo padrone. Sembra che circa un esemplare su dieci abbia delle reazioni specifiche quando si allontana dall’umano con cui vive.

I gatti sono esseri misteriosi, affascinanti ma soprattutto indipendenti e distaccati. Eppure, a loro modo ci amano e quando non siamo con loro, gli manchiamo. Quando assistiamo a strani comportamenti del gatto al rientro a casa, dopo un’intera giornata passata fuori, non è altro che la reazione alla sindrome da separazione.

La sindrome da abbandono nel gatto è un disturbo riconosciuto come risposta allo stress della separazione dell’animale da una o più persone a cui è strettamente legato. Dopo la pandemia il numero di gatti che mostrano ansia da separazione è aumentato notevolmente, perché, dopo mesi trascorsi in casa in smart working, le persone sono tornate al lavoro in presenza.

Come si manifesta l’ansia da abbandono nei gatti

75557,”sizeSlug”:”full”,”linkDestination”:”none

gatto ansia

Riconoscere i sintomi dell’ansia da separazione nei gatti non è sempre facile, anche perché molti di essi si manifestano quando il proprietario è assente. Per identificare meglio i segnali che il nostro micio ci manda per avvisarci che soffrono la nostra mancanza, basta prestare attenzione a qualsiasi variazione nel comportamento dell’animale.

Alcuni dei sintomi più comuni dell’ansia da separazione nei gatti includono:

  • Attaccamento esagerato: il gatto non si stacca dal padrone e chiede continue attenzioni o coccole.
  • Graffi distruttivi: un gatto ansioso graffia tutto quello che gli capita a tiro, un modo per ridurre lo stress e per lasciare segnali visivi e olfattivi che lo aiutino a sentirsi più calmo.
  • Overgrooming o grooming compulsivo: è quel comportamento in cui il gatto si lecca, si morde o si gratta in modo ossessivo, spesso fino a causare danni alla pelle e al pelo. Si tratta di un comportamento compulsivo e ripetitivo che l’animale non riesce a controllare.
  • Fare i bisogni fuori dalla lettiera: uno dei tipici atteggiamenti del gatto che soffre di ansia da separazione è quello di sporcare in giro per casa o sugli oggetti che hanno l’odore del padrone. In sua assenza, alcuni gatti non esitano a fare i bisogni sul letto o nelle scarpe.
  • Miagolii e lamenti eccessivi: anche la necessità di lamentarsi più del solito è un altro campanello d’allarme che indica un disagio del gatto.

Alcuni gatti manifestano inoltre perdita di appetito o vomito continuo, sempre dovuti allo stress provocato dall’assenza del padrone.

Per quei comportamenti che avvengono quando non siamo presenti in casa, può essere utile installare delle telecamere per spiare i movimenti del gatto in nostra assenza.

Sindrome da separazione nei gatti: cause

Le cause dell’ansia da separazione nei gatti possono essere diverse e dipendono spesso dal carattere e dalla storia di vita dell’animale. Alcuni gatti possono sviluppare la sindrome da separazione in risposta a un cambiamento nella routine quotidiana, come ad esempio lo spostamento in un nuovo ambiente, l’arrivo di un nuovo membro della famiglia o una modifica nell’orario di lavoro del proprietario.

Altri gatti possono essere predisposti geneticamente a sviluppare ansia da separazione o possono avere avuto esperienze negative in passato, come l’abbandono o la vita in un ambiente di vita poco stimolante.

Identificare la causa specifica dell’ansia da abbandono del proprio gatto è importante per poter adottare un approccio di trattamento personalizzato e soprattutto efficace.

Una volta individuata la causa, si possono mettere in atto una serie di strategie per aiutare il gatto ad affrontare il disturbo e ridurre la sua ansia quando viene lasciato solo a casa.

Come aiutare il gatto a superare l’ansia da separazione

75555,”sizeSlug”:”full”,”linkDestination”:”none

gatto sulla porta

Per aiutare il gatto ad affrontare e superare la sindrome da abbandono, è necessario fare in modo che sviluppi un maggiore senso di sicurezza quando è in casa da solo. Una delle prime cose da fare è abituare l’animale gradualmente all’assenza del proprietario. Iniziando con brevi separazioni e aumentando mano a mano il tempo in cui il gatto è da solo, il micio imparerà a essere a suo agio anche quando viene lasciato solo.

Aiuta anche fornire al gatto un ambiente confortevole e rilassante, con accesso a cibo, acqua e giochi. Si possono usare anche dei feromoni felini che lo aiutino a rilassarsi e a ridurre lo stress. Sono da preferire giochi interattivi o che richiedono un impegno mentale, in modo che il gatto si distragga e non pensi al padrone. Non deve mancare una scatola o una casetta, in cui l’animale possa nascondersi e sentirsi al sicuro.

Nel caso in cui in casa ci siano altri gatti, è importante assicurarsi che la convivenza sia armoniosa e serena. Ogni gatto deve avere sufficiente spazio per potersi muovere o interagire con gli altri.

In alcuni casi, il veterinario può prescrivere anche dei farmaci per ridurre l’ansia da separazione.

È importante notare che ogni gatto ha esigenze uniche e una sua personalità, per cui ciò che funziona per un esemplare potrebbe non funzionare per un altro. Per questo, è opportuno monitorare attentamente il comportamento dell’animale e adattare le strategie di gestione dell’ansia di conseguenza. Inoltre, se il gatto continua a manifestare segni di insofferenza nonostante le misure adottate, è meglio consultare un veterinario o un comportamentista felino per ulteriori consigli e supporto.