Può causare leccamento, masticazione, sfregamento, rimozione di peli, irritabilità e perfino modificazioni comportamentali. È il prurito, quella sensazione fastidiosa indotta da mediatori chimici presenti nella saliva degli artropodi o nel veleno, nei batteri e anche nei miceti. Attraverso le terminazioni nervose, gli impulsi sensoriali vengono trasmessi al sistema nervoso centrale che a sua volta trasmette la sensazione del prurito.
Cause e predisposizioni di razza
Inoltre, pare che esistano delle razze, come il Golden Retriever, il Dalmata e piccole razze terrier, maggiormente predisposte allo sviluppo di dermatite atopica, o come il West Highland più a rischio di dermatite da Malassezia, o lo Shar Pei soggetto a dermatite atopica, allergia alimentare, piodermite e demodicosi. E pare che alcune malattie cutanee si verifichino più comunemente negli animali giovani, come la rogna sarcoptica e la demodicosi, mentre altre dermatosi si osservano più frequentemente in animali di media età o anziani, quali ad esempio la dermatite atopica, l’allergia alimentare e la piodermite.
Le cause possono essere diverse, ma le più comuni sono:
- allergia al morso di pulci (più frequente nel cane);
- malattie cutanee da ectoparassiti (rogna sarcoptica, demodicosi, ecc.);
- dermatofitosi;
- piodermite;
- allergia o intolleranza al cibo;
- dermatite atopica;
- dermatite da contatto;
- eruzione da farmaci.
I dati da tenere in considerazione sono:
- la dieta;
- l’ambiente in cui vive l’animale;
- l’impiego dell’animale;
- la cura della cute a casa;
- le recenti esposizioni;
- la presenza o assenza di prurito in altri animali o persone che vivono nello stesso ambiente.
Inoltre, al veterinario possono risultare utili la sede iniziale di sviluppo delle lezioni cutanee, la loro insorgenza e progressione, l’intensità del prurito, la stagionalità e la risposta o mancanza di risposta a una precedente terapia. Questo perché molte malattie cutanee pruriginose si presentano con un aspetto visivo simile, quindi una anamnesi corretta è fondamentale ai fini della diagnosi.
Come si fa la diagnosi?
Per fare diagnosi, esistono diverse procedure diagnostiche. Sarà il veterinario a decidere quale eseguire, in base alla diagnosi differenziale più probabile:
- raschiati cutanei;
- citologia esfoliativa;
- esame delle feci;
- biopsia cutanea;
- colture micotiche;
- dieta a eliminazione per l’identificazione delle allergie;
- test intradermico in caso di sospetta dermatite atopica;
- esami sierologici.
La terapia può essere somministrata per via orale o topica, a seconda della diagnosi, da accompagnare magari con shampoo ed emollienti o risciacqui antipruriginosi.
Di Cinzia Montagnoli, Medico Veterinario in Roma
Foto di copertina @Susan Santa Maria/Shutterstock