Il patentino per cani è un attestato che viene rilasciato al termine di un percorso formativo per diventare dei proprietari responsabili. Spesso alcuni cani hanno dei comportamenti indesiderati, sia nei confronti degli altri animali che in quelli dell’uomo, e il più delle volte sono dovuti a una mancanza di conoscenza del cane da parte dello stesso proprietario. Per questo motivo i Comuni, congiuntamente con il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria Locale territorialmente competente, indicono dei percorsi formativi per proprietari di cani (O.M. Del 6 agosto 2013) con rilascio di attestato finale, il cosiddetto “patentino”. Vediamo chi deve farlo, in cosa consiste e come sono strutturati i percorsi formativi.
L’Ordinanza del 23 marzo 2009 dell’allora Sottosegretario alla Salute Francesca Martini cancellò la lista di razze pericolose introdotte nel 2006 da Livia Turco con l’Ordinanza “Tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione di cani”, considerata discriminatoria nei confronti di alcune razze canine. Tale legge, infatti, prevedeva l’ipotesi dell’abbattimento eutanasico di cani pericolosi, per la prima volta nel nostro Ordinamento giuridico.
Successivamente, è entrata in vigore l’Ordinanza del 13 luglio 2016 che apporta una lieve modifica alla precedente del 2009. Nel testo, si rendono i medici veterinari responsabili e promotori dell’educazione dei proprietari, rispetto ad alcune razze ritenute più pericolose.
I cani che vengono considerati più impegnativi dal punto di vista del comportamento vengono iscritti nel Registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento. Se il cane è iscritto in queste liste bisogna obbligatoriamente stipulare un’assicurazione di responsabilità civile e portare sempre guinzaglio e museruola quando ci si trova in luoghi aperti al pubblico con il proprio animale.
Inoltre, se il veterinario ritiene che il proprio cane sia pericoloso per la corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica, è obbligatorio conseguire il patentino.
Tale patentino per cani viene rilasciato in seguito alla partecipazione a dei percorsi formativi, il cui obiettivo è quello di favorire un corretto sviluppo della relazione tra il cane e il proprietario. Spesso, infatti, mancano le conoscenze adeguate riguardo alle specifiche esigenze comportamentali e comunicative di una determinata razza canina. I corsi di formazione servono proprio a rendere il proprietario maggiormente responsabile nei confronti del proprio cane.
Come riportato sul sito del Ministero della Salute, i Comuni e le Aziende Sanitarie Locali, per l’organizzazione dei percorsi formativi
possono avvalersi della collaborazione degli Ordini professionali dei Medici Veterinari, delle Facoltà di Medicina Veterinaria, delle Associazioni scientifiche Veterinarie, delle Associazioni di protezione degli animali e degli educatori cinofili.
Il corso fornisce nozioni sulla normativa vigente ma anche sulle caratteristiche fisiologiche ed etologiche del proprio cane, per indirizzare verso un possesso responsabile e consapevole.
I percorsi formativi sono due: un percorso di base, a partecipazione volontaria, e un percorso avanzato, obbligatorio per i proprietari di cani riconosciuti a rischio elevato per l’incolumità pubblica.
Il percorso formativo base consiste in 5 sessioni da 2 ore per un totale di 10 ore complessive. Gli argomenti trattati sono i seguenti:
Il percorso formativo obbligatorio prevede gli stessi argomenti del percorso base ma trattati in maniera più approfondita. Inoltre, siccome viene prescritto da un veterinario ufficiale che spesso si avvale anche della consulenza di un medico veterinario esperto in comportamento animale, il singolo caso viene valutato e vengono previste specifiche esercitazioni pratiche per la corretta gestione del cane da parte del proprietario.
Al termine del percorso formativo, viene effettuato un test di verifica finale e viene rilasciato il cosiddetto patentino che però non è obbligatorio portare con sé quando si è in compagnia del proprio animale nei luoghi pubblici. A fronte di una specifica richiesta da parte delle forze dell’ordine, il proprietario del cane può rilasciare un’autocertificazione, essendo un soggetto iscritto in un elenco tenuto da una pubblica amministrazione.
Chi ha l’obbligo di frequentare un percorso formativo non può rifiutarsi, poiché rientra nell’ipotesi di “inosservanza di un provvedimento dell’autorità”. In tal caso, oltre a una sanzione, si può anche ipotizzare il sequestro dell’animale.
Anche se non sono obbligatori, i percorsi formativi possono essere un valido aiuto per chiunque desideri prendere un cane o anche per tutti coloro che li allevano o, perché no, anche per chi ha intenzione di far fare una cucciolata al proprio cane.
Se i cani sono inseriti nei registri degli animali a rischio elevato per l’incolumità pubblica, il proprietario è anche obbligato a sottoscrivere un’assicurazione di responsabilità civile.
Alcune compagnie non stipulano assicurazioni per i cani appartenenti alla lista stilata nel 2006 e in seguito abolita, oppure elevano di molto il premio da pagare.
Tale lista, che – ricordiamo – non è più in vigore dal 23 marzo 2009, comprendeva le seguenti razze di cani:
Alcune assicurazioni, invece, specializzate proprio nelle polizze per animali, non applicano alcuna maggiorazione del premio. L’assicurazione per cani copre la responsabilità civile per danni causati dal nostro cane a persone terze, a cose di terzi, le spese di ricerche in caso di scomparsa, le spese veterinarie per interventi chirurgici e la tutela legale.
Ogni Paese europeo ha una sua propria normativa per quanto riguarda i cosiddetti cani “pericolosi”, per cui, prima di mettersi in viaggio con un cane ritenuto impegnativo, è sempre bene informarsi sulle leggi locali ed eventuali sanzioni prima della partenza.
Non dimenticare che il proprietario del cane è responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni provocati dall’animale stesso.
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