Ci si sofferma sempre a pensare agli anni del cane rapportandoli a quelli dell’essere umano ma sono pochi i casi in cui si prende il considerazione l’età del gatto. Erroneamente, come si fa proprio per i cani – sbagliando – si tende semplificare moltiplicando per 7 gli anni del nostro felino. Se questo calcolo fosse valido, saremmo circondati da gatti centenari, visto che alcuni esemplari arrivano anche a 20 anni e oltre.
Come per i cani, anche la longevità dei gatti viene influenzata dalla razza e dal peso, per cui è bene conoscere il metodo per calcolare l’età esatta del nostro micio.
Prima di imparare a calcolare i suoi anni, è importante sapere anche quanto vive in media il gatto e quali sono i fattori da considerare per definirne l’età.
Un gatto domestico ha una vita media che va dai 10 ai 15 anni, per cui possiamo affermare che parliamo di un animale che ha un’aspettativa di vita 6 volte minore a quella di un essere umano.
Certo, così come non è raro trovare persone di 100 anni e più, è molto comune anche trovare gatti di 18-20 anni. È vero che il gatto più longevo del mondo ha vissuto 38 anni, ma si tratta di esemplari da Guinnes World Record, non createvi troppe illusioni, ahimé.
Un micio di 10 anni può essere già considerato anziano, ma se vogliamo sapere quanto gli resta da vivere, bisogna prendere in considerazione alcuni fattori.
La razza, ad esempio, è uno di questi. Prendere un gatto di razza è una scelta personale che ognuno fa in base ai propri gusti e alle proprie esigenze ma è importante sapere che avere un pedigree ineccepibile abbassa la vita del nostro felino (eh sì, ne ha una e non sette!).
Naturalmente, anche le condizioni di vita influiscono sulle aspettative di vita del gatto. Un gatto domestico raggiungerà facilmente i 20 anni di età se tenuto sempre in casa, coccolato e accudito con cura. Discorso diverso per un gatto libero di uscire o un gatto randagio, più soggetti a ferite, incidenti o malattie.
Un gatto castrato, invece, ha un’aspettativa di vita superiore a quella di un gatto intero, a patto che teniate sotto controllo la sua alimentazione. Il gatto sterilizzato non esce continuamente alla ricerca di “incontri”, quindi è meno soggetto a sviluppare qualche malattia infettiva. Allo stesso tempo, però, tende a ingrassare e sappiamo che l’obesità ha, tra i diversi rischi, anche quello di accorciare la vita media del gatto.
Ovviamente, non prendiamo in considerazione gatti con patologie o malattie metaboliche che, inevitabilmente, hanno una vita più breve rispetto agli animali in buona salute.
Come calcoliamo, quindi, l’età del nostro gatto? Allontaniamo una volta per tutte il paragone con gli anni umani, perché la crescita anagrafica di questo animale segue una logica totalmente diversa e sicuramente meno lineare.
I gatti sono molto più precoci e crescono tantissimo “di età” già nei primi mesi di vita. Un anno di vita di un gatto corrisponde infatti ai 15 anni di un essere umano. A 2 anni, il nostro micio è come se ne avesse 24 umani.
Gli anni successivi al secondo, invece, bisogna conteggiarli quattro alla volta, per cui un gatto di 5 anni equivale a un uomo di 36 anni e un gatto di 10 a un uomo di 56.
Se vi sta girando la testa con tutti questi numeri, basta semplicemente seguire lo schema seguente, dove i dati della prima colonna riguardano l’età del gatto e quelli della seconda il corrispettivo in anni umani.
Ovviamente, si tratta sempre di calcoli indicativi, perché questi dati possono cambiare in base ad alcune caratteristiche genetiche del gatto, alla razza, al tipo di alimentazione seguita e allo stato di salute generale dell’animale.
Il gatto europeo vive in media circa 13-18 anni, mentre il gatto siamese ha un’aspettativa di vita più lunga, arrivando anche a superare i 20-22 anni di età.
Per determinare l’età di un gatto di cui non conosciamo la data di nascita, possiamo invece portarlo dal veterinario che, visitandolo, potrà fare una stima abbastanza precisa degli anni del micio.
Un gatto con denti molto bianchi sarà sicuramente molto giovane, al contrario, un animale con una dentatura ingiallita o macchiata è sicuramente avanti con l’età. Anche il pelo tradisce subito gli anni del gatto: se è bello lucente e morbido, non ci troviamo sicuramente di fronte a un gatto anziano, che di solito ha un manto più spento e con qualche chiazza grigia o bianca.
È possibile farsi un’idea dell’età di un gatto anche dagli occhi: nei gatti giovani l’iride è liscia, mentre negli esemplari più anziani è frastagliata.
Va comunque precisato che anche il veterinario più esperto potrebbe essere tratto in inganno dalle condizioni dell’animale, poiché esistono gatti in buona salute che riescono a dimostrare anche 6-7 anni in meno rispetto all’età reale e gatti più giovani che invece hanno un aspetto più dimesso.