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La vita con un gatto: impegno e inventiva

La gestione di un gatto è molto impegnativa. Vi è un tempo da trascorrere insieme, da dedicare al gioco e alla conoscenza reciproca per convivere sereni.

La gestione di un gatto non è meno impegnativa di quella di un cane. Vi è comunque un tempo da trascorrere insieme, da dedicare al gioco e alla conoscenza reciproca per poter convivere felicemente e in serenità.

La parola d’ordine è “pazienza”!

Quanto è impegnativo condividere la propria vita con un gatto? Tanto. Perché si tratta pur sempre di soddisfare delle esigenze che, a differenza di quanto si crede, non sono affatto poche. Così come per il cane, anche per il gatto la figura materna è fondamentale per i primi 60 giorni di vita. In questo periodo, infatti, la madre fornirà ai cuccioli tutto ciò che servirà loro per saper affrontare il mondo ed essere un gattino sano ed equilibrato. Trascorso questo periodo, è possibile separare la prole dalla madre e inserire il micio in una nuova famiglia dove sarà tutto nuovo. Qui dovrà avere la possibilità di esplorare il territorio, capire quali spazi potrà occupare e quali saranno le nuove dinamiche che andrà ad affrontare. Il tempo di adattamento alla nuova situazione è assolutamente soggettivo, ci sono gatti che ci mettono pochi giorni, altri settimane, specialmente se il passaggio prevede ambienti completamenti diversi, dalla campagna alla città per esempio. Sarà importante fornire al nuovo arrivato dei “rifugi”, luoghi nascosti dove possa osservare le dinamiche di casa e apprendere senza essere disturbato, o posti in cui possa sottrarsi da compagnie poco piacevoli per lui. Anche la presenza di altri animali andrà gestita con cautela, sia che si tratti di altri gatti o di altri animali da compagnia, così come eventuali uscite in giardino, da fare inizialmente sotto la supervisione del proprietario. La parola d’ordine è “pazienza”!

Foto @EkaterinaSid/Shutterstock

La noia è il primo nemico

Una volta che il micio si sarà inserito nel menage familiare e lo vedremo più tranquillo potremo abbassare la guardia anche noi. La possibilità di cacciare e impegnarsi in una qualche impresa è per lui fondamentale, il nemico numero uno per un gatto è, infatti, la noia. A quanti credono che condividere la propria vita con un gatto costi meno impegno e fatica che condividerla con un cane, diciamo che non è esattamente così. Non avere l’obbligo delle passeggiate quotidiane è per molti un grosso vantaggio e il ritenere il gatto come un animale indipendente, più legato alla casa che al proprietario, lo accredita come il coinquilino perfetto, da coccolare all’occorrenza, ma anche da poter lasciare solo giornate intere se non addirittura interi weekend. Smontiamo subito questo immaginario: il piccolo felino è un amico molto presente nella vita del proprio compagno umano, ha bisogno di vivere in un ambiente stimolante, non immobile, ma fatto di imprevedibilità. Avere accesso a un giardino dove potersi arrampicare, cacciare, mettere in piedi delle strategie potrebbe essere un grosso sfogo. Ma è facile che il gatto a poco a poco si inoltri nelle zone confinanti dove è importante che non ci siano pericoli e che i vicini tollerino la sua presenza. Dotarlo di microchip o di collare auto-sbloccante potrebbe farvi sentire più tranquilli, ma in una situazione del genere vi è di sicuro una certa percentuale di rischio maggiore che si cacci nei guai rispetto a una tranquilla vita d’appartamento. Optiamo per le più sicure mura domestiche? Ok, ma trasformiamole in un appartamento a misura di gatto, da poter vivere in verticale, con ripiani e mensole alte anche fino al soffitto su cui posizionare delle ceste dalle quali il micio possa osservare ciò che succede in casa sottraendosi allo stesso tempo a visite poco gradite. Un gatto che si muove è anche un animale in forma, diamogli la possibilità di saltare e arrampicarsi e di giocare.

Foto @Family Way/Shutterstock

Giocare è fondamentale

L’attività di gioco è estremamente importante, sia per prevenire l’obesità e stimolare la sua natura di predatore, sia per prendere coscienza di sé e del mondo che lo circonda: attraverso il gioco il gatto impara cosa è e cosa non è una minaccia, impara ad avere perseveranza e fiducia, acquisisce consapevolezza del suo mondo interiore, delle sue emozioni, di ciò che l’ambiente esterno gli permette di esprimere. Non è vero che un gatto è in grado di intrattenersi da sé senza alcun bisogno di interazione col proprietario. Anzi, per un micio che vive in appartamento l’attività ludica è a totale carico del proprietario. Impariamo, quindi, a relazionarci col nostro piccolo felino così da poter dare inizio a un’affascinante avventura come solo un gatto può regalare.

Foto di copertina @Alena Ozerova/Shutterstock

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