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Comportamento - Cane

I sistemi di apprendimento del cane: il condizionamento classico e quello operante

Continua il viaggio dellโ€™educatore cinofilo Luca Calegaro nei sistemi di apprendimento del cane. Oggi ci parla del condizionamento classico e del condizionamento operante

I sistemi di apprendimento del cane: il condizionamento classico e quello operante 1 Dicembre 2021Leave a comment
apprendimento cane

Capitolo a sรฉ meritano il condizionamento classico e quello operante nei processi di apprendimento del cane.ย 

Pavlov e il riflesso condizionato

Il riflesso condizionato venne scoperto da Ivan Pavlov, medico ed etologo russo dei primi del ‘900. I suoi esperimenti permisero di asseverare il riflesso condizionato sul cane. In parole semplici, associรฒ uno stimolo (campanello) ad una successiva azione (dare cibo). Nel mezzo c’era un riflesso incondizionato (la salivazione). Pavlov emetteva un suono di campanello prima di servire della carne al cane che ovviamente tendeva ad avere l’acquolina in bocca alla vista del buon cibo. Nel tempo, il cane cominciรฒ a salivare semplicemente al suono del campanello. Questo portรฒ alla creazione di uno stimolo condizionato, ove un suono di un campanello, che normalmente non ha alcun effetto su un cane, divenisse uno stimolo alla salivazione perchรฉ associato al cibo.

Parafrasando in tempi piรน moderni, ho conosciuto cani che si mettono sull’attenti al suono dell’affettatrice o alla semplice apertura del frigo! Anche lo scandire delle ore crea uno stimolo condizionato al cane. Ad esempio, il nostro animale puรฒ imparare che รจ ora di scendere in giardino quando sente un particolare suono che avviene sempre alla medesima ora (la sigla di un programma televisivo, le campane oppure la sveglia mattutina): il cane associa il suono a una situazione ripetitiva e agisce di conseguenza. Il nostro fido imparerร  veloce e saranno necessarie due o tre esperienze per fissare nella sua mente un comportamento di routine e relativo riflesso condizionato. Nell’addestramento possiamo usare il clicker per associare dei comportamenti oppure, su aspetti piรน pratici, possiamo condizionare l’animale a fare i bisogni in giardino, portandolo lรฌ quando cogliamo i tipici comportamenti che li preludono, ove l’animale gira in tondo e annusa il terreno alla ricerca del posto migliore. Quando ciรฒ accade, non รจ necessario premiarlo perchรฉ sta semplicemente facendo i suoi bisogni nel posto che noi abbiamo scelto; d’altro canto il cane va ripreso se lo cogliamo in flagrante mentre prende di mira il nostro tappeto! รˆ comunque un rimprovero che deve essere sempre contenuto perchรจ certi atteggiamenti fisiologici sono sempre preceduti da segnali che possiamo e dobbiamo cogliere facilmente. Non ha alcun senso punire un cane che ha sporcato mentre eravamo fuori casa nรฉ tantomeno ricorrere a tecniche primitive tipo fargli annusare le sue urine con annessa pacca sul sedere. รˆ totalmente inutile e confonde altri atteggiamenti che sono invece legati al rientro del proprietario a casa.

Il condizionamento operante

La seconda tipologia di condizionamento รจ il condizionamento operante. Questa tecnica dovrebbe essere appresa da tutti i proprietari di un cane perchรฉ puรฒ prevenire problemi comportamentali nel lungo periodo. Fu lo psicologo americano Burrhus Skinner a elaborarlo, in seguito a test con i topi. All’interno di una scatola i roditori colpivano inavvertitamente una leva che liberava del cibo; ben presto il comportamento divenne istintivo e i topi diventarono obesi! Questo diede adito a una teoria molto efficace per lo studio del comportamento: se un’azione viene ricompensata, l’animale tenderร  a ripeterla. รˆ un principio alla base del rinforzo, positivo o negativo che sia, e deve essere somministrato con una certa frequenza perchรฉ il nostro cane lo possa capire. Alcuni saranno piรน svegli e veloci nell’apprendere ma alla fine anche il cane piรน pigro o tontolone riuscirร  nell’intento.

Molti comportamenti indesiderati sono frutto di un condizionamento operante. Un esempio รจ il cane che tende a saltare addosso alle persone. Si tratta di una ricerca di attenzione; se cerco di spingere via il cane, rischierรฒ di โ€œgratificarloโ€ ma certamente non potrรฒ punirlo per la sua vivacitร . Cercherรฒ di estinguere questo suo atteggiamento compiendo qualche passo indietro, senza interagire con mani e voce. In questo caso รจ piรน facile a dirsi che a farsi ma ogni cambiamento richiede pratica, buona volontร  e una grande dose di pazienza. Io voglio essere un buon padrone e credo sia un pensiero comune riuscire ad avere un rapporto genuino e di fiducia completa con il proprio cane. Non voglio dominarlo ma cercare di guidarlo in un percorso di vita che esprima appieno le sue capacitร , rendendomi soddisfatto dei risultati raggiunti insieme. 

Insegnare deve essere un gioco; se si acquisisce questa forma mentale, diventa piรน facile cercare di capire il proprio cane ed accettare eventuali insuccessi, fermo restando che stiamo parlando di un animale le cui emozioni si basano su istinti, stimoli e reazioni. E non sarร  difficile saper adattare l’educazione alle sue e nostre capacitร .

Luca Calegaro, educatore cinofilo Cinofilia Padova

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