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Floriterapia ed equilibrio emotivo

La floriterapia permette di rimettere in equilibrio le emozioni. Ce lo spiega la veterinaria comportamentalista e omeopata Annarita Ventura.

Nel periodo storico che stiamo vivendo il cambiamento è all’ordine del giorno. Da quando siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di questo virus, nel giro di un paio di settimane siamo passati a vivere nell’isolamento totale e anche i nostri animali hanno dovuto subire questo adattamento forzato.

Annarita Ventura è un medico veterinario omeopata, esperta in comportamento e floriterapia. Il suo intervento in questo periodo è fondamentale per la serenità dei nostri amici a quattro zampe. Ci ha spiegato come affrontare questo periodo di grande cambiamento e stress che coinvolge persone e animali allo stesso modo e, soprattutto, ci ha regalato qualche perla della floriterapia che permette di rimettere in equilibrio le emozioni, cosa fondamentale in questo momento.

“Stiamo vivendo un periodo di crisi, una parola che deriva dal greco e significa appunto ‘separazione, scelta, decisione’. Si tratta di una perturbazione o modificazione improvvisa nella vita di un individuo o della collettività, con effetti più o meno gravi e duraturi. Non c’è dubbio che stiamo attraversando una crisi epocale, ma come aiutarci a superarla? Questa crisi ha determinato uno stato di stress, una sorta di reazione di adattamento che è sicuramente individuale, poiché ciascuno di noi risponde in maniera individuale e soggettiva, e che si ripercuote sul sistema immunitario perché la mente è collegata al corpo e non può prescindere da esso. Questo comporta un consumo di energia biopsichica e un alert costante”.

Anche i nostri animali sono sotto stress?

“Assolutamente. Il cambiamento è stato notevole anche per loro: la limitazione della libertà cui si è unito un cambio di routine con un’invasione degli spazi e una convivenza forzata. La maggior parte di noi è chiusa in un appartamento, i più fortunati hanno un balcone a disposizione. Gli spazi sono molto ridotti e questo può essere un problema, soprattutto per il gatto che prima aveva tutta la casa per sé mentre noi eravamo a lavoro. Grazie alla resilienza alcuni animali si adattano al cambiamento, ma altri no. Usciremo da questa crisi cambiati, con una maggiore empatia verso i nostri animali che spesso teniamo segregati in spazi angusti che vanno contro le loro esigenze etologiche. Nessun momento è migliore di questo per guardarci dentro e guardare anche dentro di loro con l’occhio attento dell’etologo. Ascoltiamo le nostre emozioni e impariamo a conoscerle. Gli animali sono spugne emozionali, perché assorbono le energie del sistema, proprio come i bambini. E alora lavoriamo prima di tutto su noi stessi se vogliamo che il nostro animale migliori”.

Come riconosciamo le loro emozioni?

“Animali e bambini sono privi delle sovrastrutture dell’ambiente esterno che ormai noi adulti ci siamo costruiti, quindi è molto più facile capire le loro emozioni. Ci sono tanti studi sulla mente degli animali domestici le cui emozioni primarie sono molto simili alle nostre. Sia che si parli di persone o animali, le emozioni vengono manifestate in maniera diversa a seconda che si tratti di adulti, adolescenti o bambini. Ciò che preoccupa noi comportamentalisti è che questo periodo si stia prolungando sempre di più, e le conseguenze potrebbero essere irreversibili se il danno è subito nel ‘periodo sensibile’ dei nostri animali, ossia in quella finestra temporale della vita in cui il cervello si sta formando. Se in quel momento si subisce un danno emozionale ed entrano in gioco ansia e paura, si andrà incontro a ‘deprivazioni’: un cucciolo ha bisogno di uscire e conoscere il mondo se non vogliamo che abbia conseguenze psicologiche nel lungo periodo. L’adolescenza, poi, è una fase molto delicata in cui si è adulti immaturi. Non dimentichiamo, infine, gli anziani, emotivamente fragili e con una ormai fissità comportamentale tipica della loro condizione: temiamo che interrompere la loro routine possa portare a dei crolli dal punto di vista cognitivo in quegli animali, cani e gatti, che potremmo paragonare ai nostri anziani affetti da alzheimer”.

A cosa dobbiamo prestare maggiormente attenzione?

“Alla noia, ossia alla mancanza di emozioni e stimoli sociali contro la quale occorre tenere i nostri animali (così come i nostri bambini) impegnati tra le mura domestiche; all’appetito, perché ci sono razze predisposte e che hanno un’alta motivazione alimentare, quindi attenzione a non colmare le richieste di considerazione col cibo, soprattutto coi gatti; alla paura, che è la madre di tutte le emozioni negative e che dobbiamo allontanare anche se in questo periodo siamo molto spaventati, perché la paura abbassa notevolmente le nostre difese immunitarie e si porta dietro rabbia, agitazione, tristezza, ansia e depressione. Ci tengo a precisare che gli animali che hanno paura devono essere consolati! Si leggono tante cose non corrette sul rinforzo della paura e sull’ignorare un animale spaventato: non è assolutamente così, un animale che ha paura va consolato e poi lavorerò sulle cause che l’hanno scatenata. L’ansia è fisiologica, ma non deve sfociare nel disturbo patologico della morsa diventando disadattativa: essa assorbe le risorse della memoria di lavoro e il livello di prestazione e apprendimento scende significativamente (pensiamo per esempio a un esame a scuola o all’università). Facciamo attenzione alle malattie psicosomatiche, frequenti in questo periodo, che si riflettono soprattutto su pelle, intestino e apparato urinario: assistiamo a dermatiti, diaree e cistite anche emorragiche che sono causate unicamente dallo stress e contro le quali i farmaci fanno poco o nulla.
Quindi, accanto al dolore fisico teniamo sempre ben in considerazione la sofferenza psicologica che è altrettanto importante. Cerchiamo di essere più tolleranti con chi prova rabbia come risposta a questo momento, perché anche la rabbia genera sofferenza ed è una conseguenza dello stress e della frustrazione legata all’impotenza; siamo più comprensivi verso la tristezza, la solitudine e gli sbalzi d’umore che non devono, però, permanere oltre questo periodo per non sfociare nel patologico”.

Come fare a vivere questo periodo serenamente?

“Attraverso le emozioni positive che devono riequilibrare quelle negative. La felicità è una medicina eccezionale, quindi qualsiasi cosa ci faccia stare bene è ben accetta. Trascorrere questo periodo con un animale è per noi tutti una gran fortuna, ringraziamolo facendolo sorridere almeno un’ora al giorno: dedichiamoci al gioco con lui o a qualsiasi cosa che li faccia stare bene. Stare con un animale ci fa stare meglio, abbassa la pressione e la frequenza cardiaca ed è un grande aiuto per noi. Ricreiamo delle routine, che è un’altra cosa che ci dona tranquillità in questo momento che è come sospeso. Permettiamo ai nostri animali di riposare e non usiamoli come antistress”.

Come ci aiuta la floriterapia?

“Esiste un fiore specifico per ogni emozione, così come esistono delle miscele di fiori che agiscono per riequilibrare le emozioni del momento. Si tratta di un rimedio bioenergetico. Esistono tantissimi fiori: di Bach, australiani, californiani, italiani, francesi e alaskani. Sono uno strumento terapeutico semplice, efficace e maneggevole: non hanno effetti collaterali e possono essere usati in contemporanea alla medicina tradizionale. È possibile trattare qualsiasi specie animale e non è vero che l’effetto tarda ad arrivare. Vanno tenuti lontano da fonti di calore e campi elettromagnetici, magari in una scatola di latta che scherma. La durata del trattamento varia a seconda che si tratti di uno stato acuto o cronico da curare: va da un minimo di 15 giorni per il primo a un tempo da stabilire per il secondo. La posologia varia a seconda della taglia dell’animale: 7 gocce per cani di taglia maxi/grande, 5 gocce per cani di taglia media, 3-5 gocce per taglie piccole o gatti da somministrare mattina e sera o all’occorrenza. Se l’animale non li gradisce,vanno diluiti in un po’ di acqua tiepida e mescolati a un po’ di umido appetitoso, in modo che il cane o il gatto li lecchi e li trattenga in bocca. Non vanno quindi aggiunti al cibo in ciotola, perché rischiamo che vengano mandati direttamente giù col cibo e non sarebbe una somministrazione corretta”.

Quali sono i fiori particolarmente adatti a questo periodo?

“Ce ne sono diversi. Io uso quelli australiani perché li trovo più efficaci rispetto ai fiori di Bach, sarà perché la natura australiana è più incontaminata di quella britannica. Solo per nominarne alcuni che potrebbero andar bene in questo momento:

  • Grey Spider è il rimedio per la paura e il terrore;
  • Waratah è il fiore per reagire alle emozioni forti e profonde;
  • Crowea lavora sull’ansia che si somatizza attraverso lo stomaco
  • Boronia è il fiore per risolvere i pensieri ossessivi;
  • Alpine Mint Bush ridona la gioia di vivere;
  • Banksia Robur aiuta a recuperare energia e voglia di fare;
  • Dagger Hakea è un fiore spinoso che lavora bene sulla rabbia trattenuta;
  • Bluebell aiuta ad aprire sulla comunicazione empatica;
  • Tall Yellow Top è il fiore che lavora sul senso della solitudine;
  • Bottlebrush interviene nei cambiamenti;
  • Bauhinia aiuta a essere più tollerante e aperto;
  • Flannel Flower rende più morbidi;
  • Mountain Devil è il rimedio per gestire la rabbia e la gelosia;
  • Wild Potato Bush è il fiore che aiuta chi non regge la frustrazione da contenimento (es. canile);
  • Illawarra Flame Tree attenua il senso dell’abbandono.

Il cambiamento è inevitabile, la crescita personale è una scelta.

Foto di copertina @Madeleine Steinbach/Shutterstock

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