A tutti sarà capitato di vedere per la strada padroni di cani letteralmente trascinati dal proprio amico peloso durante le passeggiate. Scene, a volte, anche tragicomiche, in cui non si comprende chi sia ad avere il controllo della situazione, se il cane o la persona che lo porta a spasso. Insegnare al cane ad andare al guinzaglio, però, è una componente educativa fondamentale, poiché consolida il rapporto fra il quattrozampe e il padrone. Non solo, consente anche di prevenire problemi di salute.
Il guinzaglio è un elemento educativo indispensabile nel rapporto tra cane e padrone, poiché funge anche da metodo comunicativo. Capendo come andare al guinzaglio, infatti, il cane impara a rispettare il proprio umano, ad aspettarlo quando cammina con lui, a non tirare durante le passeggiate. In altre parole, educare al guinzaglio l’amico a quattrozampe consente di aumentare la fiducia esistente tra padrone e cane.
È consigliabile, quando possibile, insegnare al cane ad andare al guinzaglio quando quest’ultimo è ancora giovane, per evitare eventuali problematiche comportamentali future. Da piccoli, infatti, i cani sono più ribelli perché devono ancora scoprire un mondo del tutto inesplorato. È il periodo giusto, dunque, per dar loro delle regole, prima che se ne creino di personali. Più un cane è adulto e più (solitamente) è difficile da educare. Un po’ come gli umani: l’educazione va data da bambini, poiché quando si è adulti è più difficile imporre delle nuove regole da rispettare.
Per tale motivo, occorre armarsi di pazienza e insegnare che il guinzaglio è un amico con cui andare d’accordo e di cui, soprattutto, non avere paura. Con una buona educazione, il cane allora si sentirà al sicuro anche se lasciato per qualche attimo legato a un palo tramite il guinzaglio. Magari fuori dal supermercato, in attesa che ritorniamo a prenderlo dopo aver fatto la spesa.
Per educare il proprio cane ad andare al guinzaglio, magari senza tirare, occorre partire dalla scelta del collare e, per l’appunto, del tipo di guinzaglio. Per questo tipo di lavoro, vanno evitate le pettorine, che torneranno utili in altre circostanze.
Cominciando dalla scelta del collare, in commercio ne esistono di tutti i tipi: in cuoio, in nylon, in pelle. Sarebbe bene acquistare un collare semplice, di cuoio piatto, adatto alla taglia del cane, al quale lo si abituerà fin dai due-tre mesi di età. Il collare va stretto al punto giusto affinché il cucciolo (se il cane è giovane) non riesca a liberarsene.
Se il cane è particolarmente “vivace” e tira come un forsennato, possono essere presi in considerazione i collari a semi-strozzo in metallo, cuoio o tessuto sintetico. Andrebbero, tranne in casi eccezionali, evitati i collari a strozzo e, soprattutto, quelli con le “punte”, che sono riservati agli addestratori nei percorsi di educazione di cani veramente difficili.
Per quanto concerne, invece, il guinzaglio, anche qui il mercato offre davvero ampia scelta. Da quelli ritraibili a quelli in cuoio, da quelli in nylon o tessuto sintetico a quelli “a corda” che possono essere adattati a varie misure. Per cominciare, è importante scegliere un guinzaglio adatto, che possa cioè trasmettere in modo efficace gli impulsi della mano al collo del nostro amico a quattrozampe.
Il miglior guinzaglio da addestramento è senza dubbio quello in cuoio morbido (o tessuto sintetico) e misura circa 1-1,20 metri di lunghezza (misura che può arrivare a 1,50 metri quando il cane è già educato). Andrebbero evitati guinzagli più lunghi o più corti, poiché da un lato lascerebbero troppo spazio al cane, dall’altro troppo poco. La bindella estraibile, invece, è consigliata soltanto a cani già educati, in quanto lascia un vasto raggio d’azione al cane che, all’inizio, può anche essere diseducativa.
Per insegnare al cane ad andare al guinzaglio, occorre innanzitutto munirsi di pazienza e dedicare almeno venti minuti giornalieri di allenamento quotidiano. Scelto il collare e il guinzaglio adatto, le persone “destrimane” devono sistemare il cane a sinistra e non cambiare mai lato; chi è mancino, invece, si comporterà al contrario. Il guinzaglio deve essere impugnato, infatti, con la destra e quindi afferrato verso la metà con la sinistra. Si dà a quel punto il comando “piede”, oppure “passo” e si avanza. Non appena si inizia a camminare, può essere utile attirare l’attenzione del cane parlandogli o canticchiando.
Sarebbe bene effettuare, in lunghe sessioni di allenamento, almeno una pausa ogni dieci minuti, per allentare la tensione del cane. Dieci minuti di corsa in libertà lo aiutano a riprendere il lavoro in modo disciplinato.
Quelle esposte in questo articolo sono solo alcune regole generali, poiché ogni educazione deve essere adattata al carattere del cane. Non esistono infatti metodi unici per tutti, poiché ci sono cani che impiegano più tempo per imparare e altri meno. Molto dipende dall’età del cane, dalla razza, dal passato e dal tipo di temperamento. Con alcune razze, o alcuni cani provenienti dai canili (a causa del loro passato), può essere più difficile ottenere buoni risultati.
Per tale motivo, specie se il cane non è giovane, occorre farsi seguire da un istruttore cinofilo che sappia consigliarvi su tutto, a partire dalla scelta del guinzaglio. E alla fine, i risultati saranno notevoli: ci godremo una passeggiata in tutta tranquillità con il nostro amico a quattrozampe. Sarà un piacere farne anche di lunghe, sia per noi che per lui!
Luca Calegaro, educatore cinofilo Cinofilia Padova