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Come affrontare l’invecchiamento e la terza età nel cane e nel gatto

Scopri come gestire l’invecchiamento e la terza età del tuo cane e gatto. Dalle cure mediche alle modifiche nella routine, assicurati che i tuoi amici pelosi vivano una vita felice e confortevole mentre invecchiano.
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La Repubblica degli Animali | RDA

Lo sviluppo e la maturità sessuale di cani e gatti si compiono intorno all’anno di vita; oltre quel traguardo comincia un processo di invecchiamento inarrestabile per l’organismo dell’animale. Vediamo come affrontare la terza età nel cane e nel gatto.

La vita media di un gatto è tra i 15 e i 20 anni, mentre per i cani varia in base alla razza e alla taglia, come avevamo già spiegato in un precedente articolo: gli esemplari più grandi hanno un’aspettativa di vita minore rispetto ai piccoli, così come i meticci sono più longevi delle razze pure. Il motivo risale a molto tempo fa, quando i cani di razza non pura venivano scartati e spesso abbandonati: generazioni di animali che hanno dovuto sopravvivere lottando e incrociandosi con altri simili, condizioni che hanno reso i meticci degli eletti della selezione naturale, più forti e destinati ad una vita più lunga rispetto a un cane con il pedigree.

Ovviamente i nostri amici pelosi non hanno la nostra consapevolezza sull’invecchiamento, per cui è importante assicurare un’ottima qualità di vita in tutte le loro fasi. Con il trascorrere degli anni, cambieranno le loro abitudini e necessità, con particolare attenzione all’alimentazione. Il rallentamento del metabolismo, più marcato nel cane rispetto al gatto, deve comportare una diminuzione dei grassi ma non la loro eliminazione, perché alcuni lipidi sono fondamentali per l’assorbimento delle vitamine liposolubili. A questo proposito, possono essere aggiunti degli integratori antiossidanti a salvaguardia del sistema immunitario.

I cibi non sono tutti uguali

Il mondo del pet offre una grande diversità di prodotti con vari apporti di nutrienti in base alle esigenze dell’animale. L’organismo di cani e gatti anziani assimila con più difficoltà alcune vitamine e sali minerali, con conseguente diminuzione della funzione renale. Gli organi non riescono più a filtrare e assorbire pienamente i principi nutritivi basilari per la salute dell’animale. Gli alimenti senior sono appositamente formulati per far fronte a queste necessità e hanno un basso contenuto di sodio, fosforo e calcio per non affaticare il lavoro renale e cardiocircolatorio.

Un alimento per soggetti anziani deve apportare circa l’1% tra fosforo e calcio, dose atta a mantenere una struttura scheletrica adeguata. I nostri animali non soffrono di osteoporosi e una eventuale fragilità ossea può verificarsi solo qualora abbia seguito una dieta povera di calcio e prevalentemente casalinga. Il sodio, il cui fabbisogno in un cane anziano è di 25-50 mg/kg, è un altro elemento da tenere controllato: alcuni alimenti ne contengono una dose molto maggiore, assolutamente inadatta ai cani anziani che potrebbero altrimenti incorrere in ipertensione.

A dispetto dell’immaginario comune, le proteine vanno mantenute, se non aumentate, anche nella terza età di cani e gatti. La giusta dose contribuisce ad avere un tono muscolare in ordine, combattendo la normale degenerazione organica; una dieta scarsa di proteine potrebbe compromettere il sistema immunitario, esponendo più facilmente il nostro animale a possibili malattie.

È, inoltre, sempre opportuno affidarsi al veterinario di fiducia per una visita annuale di controllo, soprattutto nel caso che il nostro amico vada in sovrappeso. Il regolare flusso intestinale può essere coadiuvato con mangimi ricchi di fibre, sia solubili che insolubili, che regolano il proliferare della giusta flora batterica; in caso di costipazione, possiamo effettuare un ciclo di fermenti lattici o probiotici ad uso veterinario.

Non dimentichiamo il movimento

Con l’avanzare dell’età, la qualità e durata del movimento è destinata a calare. I gatti, animali molto dormienti per natura, possono diventare sempre più sedentari con il trascorrere degli anni, in particolare gli esemplari sterilizzati e abituati a vivere in appartamento. È buon consiglio cercare di invogliarli al gioco utilizzando degli accessori reperibili nei negozi di animali o con dei semplici accorgimenti casalinghi.

Per il cane va invece mantenuta la passeggiata, adattata in base alle esigenze fisiche del nostro amico peloso: evitiamo percorsi che lo affatichino oltre il necessario. Alcune razze, in particolare i lupoidi, cedono alle anche ed è opportuno scegliere integratori atti a combattere questa patologia: l’arnica, disponibile sia per via topica che in compresse, è molto efficace contro queste tipologie di dolori, grazie alle sue potenti e naturali proprietà antinfiammatorie. I migliori prodotti contengono inoltre condroprotettori che contrastano il processo degenerativo (artrosi). Se abbiamo un animale sedentario o lo portiamo fuori raramente, probabilmente potremmo accorgerci troppo tardi dell’insorgere di patologie degenerative a livello muscolare od osseo, rischiando di non poter intervenire adeguatamente.

Come per gli esseri umani, la pelle di cani e gatti perde elasticità nel tempo, il pelo aiuta a nascondere questo difetto ma esistono una gamma di vitamine atte a mantenere la cute in uno stato ottimale.

Gli alimenti a base di pesce sono molto indicati per la lucentezza del pelo e la scelta di integrare zinco e vitamina A darà un ulteriore contributo.

Seppur meno frequentemente, anche i gatti amano rosicchiare piccoli bastoncini di carne; sono un valido aiuto per mantenerli impegnati prendendosi cura dei loro denti. Far rosicchiare un osso al cane è invece un metodo risaputo, ma suscita pareri discordi; come per il gatto, anche il cane più vecchio può fare i conti con una bocca dalle condizioni precarie: accumulo di tartaro con il conseguente manifestarsi di gengivite. Esistono degli stick gengivali che possono essere somministrati ciclicamente ma, se il problema è già presente e causa difficoltà nella presa e nella masticazione del cibo, bisogna scegliere alimenti secchi più friabili o, in alternativa, ammorbidirli mischiandoli ad acqua e alternandoli a del cibo umido.

Attenzione al cervello

La giusta alimentazione si prende cura dell’organismo dei nostri amici ma è compito del proprietario cogliere eventuali segnali che indichino un invecchiamento dell’organo più importante: il cervello. Se il vostro cane o gatto emette vocalizzazioni senza un apparente motivo, manca di riconoscere i propri familiari (prerogativa più del cane) o, nei casi peggiori, alterna momenti di aggressività, è consigliato rivolgersi al proprio veterinario per poter risolvere, o quantomeno attenuare, questi pericolosi campanelli di allarme.

La medicina geriatrica è ormai una specializzazione veterinaria molto importante e ha studiato terapie neuro-protettrici utilizzando principi naturali capaci di preservare le cellule cerebrali. Il Ginkgo Biloba, il resveratrolo (che si ricava ad esempio dalla buccia dell’uva) e la vitamina B6 sono tutte sostanze naturali che migliorano la memoria e i segni cognitivi dei nostri animali da affezione; come per altri integratori, anche questi sono facilmente reperibili e possono essere introdotti nella loro dieta quotidiana.

Noi abbiamo la fortuna di avere la “consapevolezza”: un animale sa quando sta male ma molto spesso ne ignora il motivo. Come padroni, siamo noi responsabili di facilitare il transito da una fase della vita all’altra, adattando comportamenti e modalità alle sue necessità piuttosto che ai nostri impegni.

Luca Calegaro

Educatore Cinofilo

Foto di copertina @Ermolaev Alexander/Shutterstock

Le domande frequenti sul tema Come affrontare l’invecchiamento: la terza età nei cani e gatti

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