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Cibo e temperature. Come gestire la dieta

Esiste una dieta per ogni stagione? La valutazione varia da un soggetto all’altro a seconda delle abitudini. Esistono degli accorgimenti da prendere.
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La Repubblica degli Animali | RDA

Temperatura e cibo sono sempre argomenti che riscuotono grande interesse, si dividono in due grandi categorie: il tipo di dieta in base alla temperatura esterna e la temperatura a cui può essere servito il pasto. Il primo argomento è di interesse sia di chi utilizza il cibo fresco che industriale, mentre il secondo riguarda principalmente chi utilizza diete naturali. Partiremo analizzando la dieta e le temperature esterne, per poi passare alla temperatura del cibo.

Dieta estiva e dieta invernale?

È abbastanza noto a tutti i proprietari come in base al cambio di temperature avvenga anche una modifica, alcune volte importante, dell’appetito di cani e gatti, anche se non è ancora scientificamente provato. Molti infatti passano i mesi estivi implorando i beniamini di finire la ciotola preparata con cura, ritrovandosi in balia della fame atavica degli stessi non appena le temperature si abbassano. Schiavi di questi alti e bassi gustativi, si cade spesso e volentieri nel pensare che esista una dieta per i periodi caldi e una dieta per i periodi freddi. Ma è veramente così? Sicuramente le temperature esterne modificano il senso di fame di ogni soggetto, compreso il nostro, e questo richiede di modificare la dieta per garantire la copertura di tutti i fabbisogni. Le modifiche stagionali di luce e temperatura innescano significativi cambiamenti ormonali nei mammiferi, alterando il metabolismo e influenzando l’assunzione di cibo. All’aumentare della temperatura, i mammiferi diventano meno attivi e hanno bisogno di meno energia, quindi con il caldo diventano più letargici. L’allungamento delle ore di luce durante i mesi più caldi, riduce il comportamento di ricerca del cibo, abbassando i fabbisogni calorici. Mentre con l’avvicinarsi dell’inverno, si verifica esattamente l’opposto.
Temperature più basse richiedono un maggiore consumo di energia per mantenere la temperatura corporea costante. L’accorciarsi delle ore di luce aumenta il comportamento di ricerca di cibo e altera il metabolismo al fine di promuovere l’immagazzinamento del grasso, quindi d’ inverno hanno più fame.
Ciò significa che il nostro approccio alimentare deve modificarsi in base alle temperature, questo è vero, ma come? Abbiamo sostanzialmente tre strade da percorrere:

  • modificare le dosi;
  • modificate le calorie;
  • modificare dosi e calorie.

La prima valutazione da fare, per cani e gatti in egual misura, è se in base alla stagione si modifica l’attività fisica. Ad esempio, se penso a casa mia, con le alte temperature i miei cani si muovono molto di più nuotando almeno tre volte a settimana; mentre i gatti, stando fuori anche tutta la notte, dormono molto meno. Quindi sicuramente, se abbassassi le dosi in estate sarebbe un problema, ma nelle ore in cui stanno fermi, essendo molto caldo, consumano comunque molte meno calorie per cui non posso nemmeno modificare troppo la dieta. La soluzione per noi quindi è lasciare le dosi uguali tra le stagioni e modificare il tipo di energia in entrata, utilizzando preferibilmente grassi vegetali rispetto a quelli animali, e abbassando (per chi li usa in famiglia) la dose di carboidrati in estate. Come premio utilizzo più volentieri yogurt greco congelato con grassi buoni, magari provenienti da frutta secca, e carne.

D’inverno però, pur facendo meno attività fisica a livello di ore settimanali, preferisco comunque non fargli fare vita troppo casalinga uscendo anche con la pioggia, qualche scampagnata nella neve e nelle ore più “calde” si sta in giardino. Per questo periodo preferisco grassi animali o burri vegetali, come il cocco, aumento un pochino i carboidrati per chi li mangia e scelgo qualcosa di ricco, come i fiocchi d’avena. Come snack preferisco essiccati di organi e di trachee, che sono belli grassi.

Non è così vero quindi che esistono degli alimenti scientificamente preferibili nelle diverse stagioni! Sicuramente c’è la necessità di modificare la dieta in base alle temperature, ma il come farlo dipende assolutamente dalla situazione, che va valutata singolarmente perché non c’è mai una soluzione univoca in alimentazione, sia che si segua un’alimentazione naturale che una industriale.

Cibo a temperatura

Per coloro che seguono l’alimentazione naturale c’è anche la possibilità di utilizzare la temperatura del cibo per rendere la dieta più gradevole, e per quanto riguarda i gatti ad esempio anche più appetibile. Si perché come sempre il gatto, che è un signor animale, preferirebbe la carne a temperatura ambiente o meglio tiepidina. Ovviamente come sempre non esiste una regola assoluta, se non il fatto che cibi bollenti o eccessivamente freddi possono dare problemi di ustioni o digestivi, quai sempre. Ormai si sprecano le ricette estive per i vari ghiaccioli, yogurt congelati e gelati per cani, aiutano a tollerare di più la calura. La base è sempre più o meno la stessa, yogurt bianco o greco con l’aggiunta di frutta (che diciamocelo dai, frutta?! Ma mettere due pescetti, un pezzetto di fegato, della trippa secca no eh…), congelando poi il mix in formine da ghiaccio o vari giochi tipo kong. Buona l’idea, buona la realizzazione ma parliamone un attimino, sicuramente offrire uno spezzafame fresco può essere valido come pratica ma solo se il soggetto ha mangiato tutta la sua razione, inutile farlo se è inappetente e non mangia. Quindi, prima di pensare a snack di qualsiasi tipo, bisogna risistemare la dieta per far sì che sia quella ad essere finita completamente.
A questo proposito offrire il pasto naturale, fresco (in alcuni casi per alcuni alimenti anche congelato) in orari meno caldi del giorno e anche dentro a giochi come il kong potrebbe essere una soluzione che concilia l’inappetenza con la coccola.
Stessa cosa si può dire dei pasti invernali. Se i soggetti passano molte ore fuori casa con basse temperature, sarebbe carino offrire un pasto tiepido (sì, anche se fanno crudo, basta mettere all’ultimo un bicchiere di brodo caldo o di brodo di ossa caldo) aggiungendo verdure cotte calde o se si usa carne cotta servendola tiepida. Attenzione, se il soggetto è troppo vorace non servite tutto eccessivamente caldo, anche se a dire il vero dovrebbero essere in grado di autoregolarsi.

L’autoregolazione sulle temperature ovviamente vale sia per i pasti troppo caldi che troppo freddi, spesso però cadiamo nell’idea per cui i nostri cani (perché i gatti lo sanno fare benissimo) non siano in grado di gestirsi sul cibo. In realtà troppo spesso sbagliamo noi a non dargli fiducia, trattandoli come inetti, ma questa direi che è tutta un’altra storia.

Considerato tutto, quindi, possiamo stare tranquilli per il cambio dieta stagionale a prescindere, ma dobbiamo sempre valutare il caso. Ma cosa che conta di più, possiamo tranquillamente gestire la temperatura del cibo come abbiamo sempre desiderato, ma non abbiamo mai osato fare.

Di Nicoletta Pizzutti, Tecnico nutrizionista e del benessere animale PhD
@riproduzione riservata

Foto di copertina @Monika Wisniewska/Shutterstock

Le domande frequenti sul tema Cibo e temperature. Come gestire la dieta

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