Tranne che per un’eccezione, ho sempre avuto cani meticci a casa mia. Scherzosamente chiamati anche “cani fantasia”, perché sono testimonianze di grandi mix che la natura crea, vuoi per il pelo, vuoi per il muso o semplicemente per un carattere tutto da scoprire. I cani meticci sono facilmente riconoscibili rispetto ai simili di razza pura e hanno quell’aria simpatica o bonaria che mi ha sempre attirato, in una sorta di empatia verso chi il pedigree non lo ha.
Non esiste una categoria dei cani meticci perché non basterebbero le pagine di un’enciclopedia per racchiuderli tutti. È un’impresa pressoché impossibile. Li definiamo così perché sono frutto di incroci, sia tra razze diverse che da mix stessi: d’altronde il termine deriva da “mescolare”. Come si può capire, quindi, le loro caratteristiche sono estremamente eterogenee e la casistica è infinita.
Le taglie sono le più disparate, perché possiamo incontrare esemplari molto piccoli sino a veri e propri giganti, morfologicamente e caratterialmente ben diversi a causa di incroci quasi assurdi perché la natura ci avesse pensato (i miei preferiti sono gli incroci con i bassotti).
Se andiamo in un rifugio, vedremo ospiti pelosi con tratti riconducibili al tipo molossoide o a un cane da caccia o magari a un cane da pastore. Anche la loro muscolatura può essere totalmente differente: da snella e leggera a più tozza o massiccia. A volte è davvero difficile rintracciare in loro le origini, e alla fine il loro aspetto risulta essere una sintesi di tratti diversi ma perfettamente fusi tra loro, in un insieme del tutto inedito: questi cani io li chiamo “da pagliaio”, il classico animale del contadino che vedi scorrazzare nei campi a fare il birbante.
È come se la natura avesse tirato una monetina scegliendo i tratti somatici e caratteriali per ognuno di questi cani.
Quello che è certo, è che il cane meticcio è un animale unico e irripetibile, tendenzialmente simpatico a pelle, perché ha l’aria più rilassata, quasi sapesse che la sua origine incerta lo rende più spavaldo e lazzarone. Una locuzione latina recita “mater semper certam est, pater numquam”: traslata su questo argomento, i meticci sono fatti così perché sono figli di più padri. Di certo, sono come una scatola chiusa e possono regalarci delle grandi sorprese in vari ambiti: sanno essere eccezionali animali da agility o da guardia, magari combinando le caratteristiche migliori delle razze da cui discendono. È anche vero che i rifugi sono pieni di meticci (ma non solo) perché è più facile che un randagio nasca con dna diversi piuttosto che essere puro ed è anche più frequente che gli abbandoni riguardino i cani che costano poco.
Il Covid 19 ha avuto un tratto positivo perché ha facilitato l’adozione di un animale ma è stato anche una sorta di boomerang, considerando che alcuni pelosi (forse troppi) sono ritornati al punto di partenza. Come detto più volte, l’adozione deve seguire delle regole bilaterali, sia da parte dei rifugi, che devono impegnarsi a fare controlli più ferrei nelle pre-adozioni, che da parte dei neo-proprietari, rei di prendere un cane senza esserne completamente sicuri.
Accogliendo in casa nostra un cucciolo meticcio, quindi, possiamo solo ipotizzare come potrà essere il suo aspetto futuro, magari esaminando le caratteristiche dei suoi genitori, se visibili. A maggior ragione, anche l’aspetto caratteriale non si può predire con certezza. Ovvio che riconoscere i tratti somatici aiuta a ipotizzare alcuni aspetti del carattere, ma esistono alcuni cani che portano con sé molteplici caratteristiche, tanto da sembrare incroci di 4/5 razze assieme. Possono, ad esempio, avere il pelo che ricorda il boxer o le zampe da levriero e le orecchie da segugio (parlo per testimonianza visiva). Mi viene da chiedere come si sia creato un tale mix e quanto la natura sia in grado di stupirci con le mille strade che l’evoluzione riesce a percorrere. Nelle vene del nostro meticcio potrebbe scorrere sangue di antenati selezionati per la caccia o per la guardia, ma anche esemplari da lavoro o semplicemente da compagnia.
Accogliere un cucciolo meticcio a casa è decidere di scoprire con il tempo chi sia veramente il nostro cane. Se acquisto o adotto un esemplare di razza pura, avrò già un’idea sommaria del carattere e del comportamento che quel cane avrà durante la sua vita, saprò già di che cosa avrà bisogno, l’età media, il tipo di alimentazione e il rapporto che riuscirò a costruire. Sono una serie di ingredienti, da interpretare sicuramente, ma il risultato non sarà così diverso rispetto alla “mistery box” di un meticcio.
È praticamente impossibile tracciare l’identikit di questi cani ma sappiamo che sono animali di ottima salute, più longevi delle razze pure, più resistenti alle malattie e talvolta ben più intelligenti. I motivi sono sempre i soliti, ovvero le selezioni che nei secoli hanno reso le razze “bastarde” più combattenti, costrette a fortificarsi per portare avanti la loro evoluzione, assicurandosi un posto di fianco agli uomini.
Nutrizionalmente, la dieta di questi cani è uguale a tutte le altre; deve essere completa ed equilibrata e ovviamente calibrata in base ai fabbisogni. Non esiste fondamento per cui un cane di razza non pura debba mangiare cibo casalingo o debba dormire fuori perché “è abituato”. Avere pregiudizi verso un cane di razza solo perché gli allevatori o internet dicono così è totalmente sbagliato.
Io posso assicurarvi che un cane da caccia setter è un ottimo cane da famiglia e docile con i bimbi, come un malinois è perfettamente in grado di vivere in un piccolo appartamento.
Il cane non è una macchina, è dotato di un’anima e di provare emozioni; sta a noi riuscire ad inserirci sulla stessa lunghezza d’onda.
I meticci sono cani che magari non possono vantare un gran valore commerciale, ma non per questo sono privi di qualità, spesso straordinarie. Attendono pazienti di trovare un’adozione del cuore per condividere la propria vita, e non ha importanza se sono già un po’ anzianotti. La loro vitalità sarà tale da sembrare dei cuccioloni ritardatari.
Se pensate che tutti questi motivi non siano abbastanza per scegliere un meticcio maturo, pensate allora al concetto del tempo: lasciate che gli ultimi anni di vita di un cane anziano siano straordinari tanto quanto il gesto che farete voi scegliendolo al vostro fianco.
Luca Calegaro, educatore cinofilo Cinofilia Padova