Il cane è il nostro migliore amico, gli manca solo la parola (in teoria) ed è l’animale meglio addomesticato dall’uomo grazie ai geni naturali e a millenni di convivenza. Queste belle parole di premessa sottolineano quanto un tale animale sia in grado di migliorare la nostra vita e donarci un supporto incondizionato, sempre e ogni giorno.
Pochi giorni fa ho ricevuto la chiamata di un signore che mi chiedeva se volessi il suo giovane labrador. Ho ricevuto chiamate stravaganti negli anni ma questa è stata subito un campanello di allarme, per cui, anziché liquidare la persona con due parole, ho preferito fare una domanda in più e chiedere il perché. Visto che sono un educatore cinofilo, avrei potuto pur sempre fare qualcosa per aiutarlo. Il signore voleva privarsi del suo cane tanto buono e bello perché suo figlio di pochi mesi stava sviluppando una sorta di allergia. Pur non essendo un pediatra, presumo che questa allergia canina fosse piuttosto un’allergia al cagnolone. Ma del padrone!
Gli ho ovviamente consigliato come poter trovare una giusta adozione e di valutare bene prima di farlo perché un bambino che può crescere con un animale è un bambino fortunato.
Io sono nato con un cane in casa e ho una bellissima foto in cui il nostro San Bernardo, di traverso sull’erba, svetta come un gigante buono a cui io mi appigliavo. Forse avevo due anni. Oggi abbiamo una setter un po’ anzianotta ma tanto vivace che, come un angelo custode del sonno, riposa vicino alla culla del bimbo e ogni tanto l’annusa. Ero sicuro che non avrebbe avuto alcun problema di gelosia perché il gordon setter è un cane da famiglia che mi sento ben di consigliare, sempre attento e felice di riposare a un metro dal piede del padrone.
Tuttavia, i cani sono pur sempre animali e la mia premessa di belle parole e frasi fatte ha comunque un rovescio della medaglia. Non possiamo e non dobbiamo fidarci al 100% del nostro cane quando c’è un bambino. Semplicemente, non è giusto farlo perché la razionalità è propria dell’essere umano ma l’istinto è nativo dell’animale.
Se abbiamo un cane e decidiamo di adottarne un secondo, dobbiamo impostare una preparazione a entrambi gli animali, perché l’ingresso del nuovo abbia il giusto equilibrio che l’altro cane riesce a sostenere. Bisogna essere accorti e valutare possibili instabilità che talvolta appaiono nel primo periodo. È più facile a farlo che a dirlo e ogni buon proprietario sa trovare la giusta strada per farlo.
Ma come dobbiamo comportarci se il nuovo arrivo non è un animale bensì nostro figlio?
Innanzitutto, non cambiate nulla della vita quotidiana del vostro cane. Dormiva in casa? Continuerà a dormirci. Lo portate fuori la mattina e la sera? Continuate a farlo (nel limite delle possibilità). Sarete presi dai mille impegni delle prime settimane dopo la nascita ma ritagliate comunque pochi minuti con il vostro cane; non è necessario tanto di più, basta poco, perché il vostro amato fido capisce benissimo ciò che è accaduto ma ha bisogno di accettare l’ingresso del nuovo fulcro familiare.
Non è detto che l’animale si accorga subito del neonato ma quando accadrà (anche diversi giorni dopo), siate accorti e fateglielo annusare tra le vostre mani e alla debita distanza, con molta calma. Un piccolo passo alla volta, lasciate che il vostro cane lo scopra a modo suo e sarete in grado di cogliere emozioni ben marcate nell’animale. Potrebbe divenire geloso o più irrequieto e in questo caso dovete ritagliare per lui un po’ più di attenzioni.
Mettere il cane alla porta solo perché ha fatto un abbaio non è la soluzione giusta. Non dimenticate mai che “fido” lavora su stimoli e su istinti che sono parte integrante del suo dna, che sia un lupo cecoslovacco o un maltese.
Ma un cane non vale l’altro.
Ovviamente le accortezze devono essere diverse in base alla razza e all’età perché gli istinti sono differenti e la “predazione” è pur sempre una caratteristica che ha un grande peso. Essere accorti e prevenire le situazioni pericolose è una regola generale con i cani ma diventa un fondamentale con i bambini. Per quanto siate sicuri che il cane è buono, bravo ed equilibrato, il bambino potrebbe tirare la coda una volta di troppo o calpestare la ciotola piena di buon cibo. Come ho già detto, io sono cresciuto con i cani e alcuni di questi sono stati dei veri e propri maestri di pazienza, perché non erano rare le volte in cui mia madre mi coglieva con pelo tra le mani o mentre mi divertivo a prendere alle spalle la cagnolina dormiente, con gran pace delle sue coronarie.
Ora sono catapultato nel mondo inverso e osservo i miei cani interagire come io facevo da bambino. In questo meraviglioso mondo animale c’è sempre molto da imparare, osservare e valutare. Di certo, crescere con questi stimoli non può che essere positivo per un bambino e incoraggerò sempre i padroni dei loro cani a insegnare ai propri figli ad interagirci sin dalla più giovane età. Abbiamo la fortuna che il cane ha una pazienza infinita e non volterà mai le spalle alla sua famiglia.
Così considero i cani e gatti che ho avuto: parte integrante della mia famiglia, e non esiste allergia che potrebbe farmi cambiare idea.