Cani e bambini sono un’interessante combinazione psicologica e sociale: entrambi con la stessa voglia di giocare, con la stessa vitalità e complicità. Il mondo dei grandi appare davvero lontano, a volte, quando si cammina su due gambette corte o su quattro zampe! Se si decide di aggiungere un cane alla famiglia, però, è importante capire come far convivere il nuovo amico a quattro zampe con i bambini in modo sicuro e armonioso.
In generale, cani e bambini possono essere grandi compagni di giochi se imparano a rispettarsi in maniera vicendevole. I cani amano correre, saltare e giocare, e spesso sono molto protettivi nei confronti dei più piccoli, poiché li considerano membri del loro gruppo sociale di riferimento, specie se inseriti all’interno di un nucleo familiare. Non solo, un cane può rivestire per un bambino anche il ruolo di confidente e amico: quando le cose non vanno per il verso giusto, stiamo pur certi che la prima azione che il piccoletto farà sarà andare dal quattrozampe per riceverne, in cambio, conforto.
Ciò accade soprattutto (ma non solo) se cane e bambino crescono assieme ed io ho avuto la fortuna di farlo: sono nato con cani in famiglia e li avrò per tutta la vita.
Dapprima il cane considera il bambino come il proprio cucciolo, poi, quando incomincia a camminare, come il suo padrone. Non è un caso che spesso, quando il bambino cammina, il cane va incontro a una sorta di “crisi psicologica”, poiché vede il proprio cucciolo diventare un padrone, al punto che delle volte desidera farlo cadere per ristabilire la propria gerarchia.
Anche per questo motivo, il rapporto tra cani e bambini, specie in fase di crescita, è una questione da seguire attentamente, al fine da non incorrere in spiacevoli imprevisti. È d’altronde importante scegliere il cane giusto per ciascuna famiglia, che si tratti di meticci o cani di razza. Alcune razze sono più adatte ai bambini rispetto ad altre. Ad esempio, i golden e i labrador retriever sono noti per essere cani molto amichevoli e adatti. D’altra parte, alcune razze, come i pitbull o i rottweiler, possono essere più aggressive e quindi meno adatte.
Se da un lato il cane deve imparare a rispettare un bambino, è anche vero che il bambino deve essere educato a non trattare il cane come un giocattolo, bensì come un essere vivente. Questo significa non disturbare un cane mentre sta mangiando o dormendo, né tantomeno fargli del male. Oppure non tirargli il pelo, come fosse un peluche, mentre stanno giocando assieme.
Il ruolo di educare al rispetto del cane spetta ai genitori. Tramite questi ultimi, e se si vuole anche con l’ausilio di un educatore cinofilo, i bambini devono imparare a leggere il linguaggio e i segnali del cane, ovvero capire quando è felice, quando è arrabbiato o quando ha paura, al fine da potersi comportare di conseguenza in modo adeguato. Ad esempio, un cane che mostra i denti o ringhia è un cane che sta dicendo “lasciami in pace”, mentre se muove la coda è un cane che, di solito, vuole giocare.
I genitori, d’altra parte, devono sempre tenere d’occhio i bambini mentre interagiscono con il cane e intervenire se necessario, specie nei primi momenti di “reciproca conoscenza”. Capire e insegnare questi segnali significa evitare di mettere il cane in situazioni stressanti e, soprattutto, il bambino in circostanze potenzialmente poco piacevoli. Ricordiamoci, infatti, che il cane è sempre un animale dotato di istinto e potrebbe reagire in modo a volte sproporzionato, se non trattato bene.
Se da un lato il bambino deve rispettare il cane, dall’altro anche il cane deve essere educato alla presenza di un piccolo essere umano. In questo caso i genitori devono sì fare la propria parte, ma soprattutto l’educatore cinofilo.
Le situazioni che si possono presentare sono varie:
In fin dei conti, in tutte le situazioni sopra espresse, per le quali si aprirebbero ulteriori approfondimenti, bisogna educare il cane alla socializzazione, in modo che possa essere tranquillo e sicuro in presenza di altri cani e di altre persone. Ciò significa che il cane dovrebbe essere esposto a diverse situazioni e ambienti fin dalla tenera età, in questo modo sarà già avvantaggiato nell’imparare il rispetto delle regole della casa e a comportarsi in modo corretto in diverse situazioni, soprattutto in presenza di bambini.
Al di là delle indubbie questioni psicologiche e sociali sopra esposte, di certo positive sia per un bambino che per un cane, è importante educare il quattrozampe a rispettare i bambini (propri o degli altri) anche per motivazioni civili e penali. Indipendentemente dalla ragione o meno che abbia scatenato l’aggressività, infatti, se un cane procura dei danni a un bambino (qualsiasi!) rischia seriamente di essere portato via da quella famiglia e, in alcuni casi, persino di essere soppresso. La legge è davvero severa in questi casi.
Per questo, la regola generale da seguire è non lasciare mai da soli i cani con i bambini, propri o degli altri, specie quando si tratta di razze “poco adatte” alla loro compagnia. Se il cane viene trattato male, d’altronde, per istinto potrebbe ribellarsi alla sofferenza, con un morso o un ringhio. E nonostante in quel caso lui possa essere innocente, purtroppo subirà le peggiori conseguenze. Mai sottovalutare, dunque, il rapporto tra cane e bambini: dargli sempre la giusta importanza e direzione!
Luca Calegaro, educatore cinofilo Cinofilia Padova