Cane che abbaia. Come evitare questo comportamento?

L’abbaio è spesso un comportamento indesiderato per i proprietari, anche se è messo in atto per una motivazione precisa. Serve ignorarlo per estinguerlo.
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Spesso consideriamo sbagliati dei comportamenti che in natura avrebbero invece un significato ben preciso e sarebbero considerati normali. Il lupo abbaia quando si avvicina un potenziale pericolo o per richiamare l’attenzione, così come il cane; ma, se questo comportamento viene messo in atto in cima a una montagna per dare l’allarme all’arrivo di un intruso in uno chalet isolato, è ben accetto dai proprietari. Invece, se ci si trova in un condominio, lo stesso comportamento diventa un problema serio e va estinto.

Non puniamolo verbalmente

“In natura” l’abbaio è emesso da individui non dominanti per richiamare l’attenzione di soggetti appartenenti al proprio nucleo, gerarchicamente superiori a loro, e persiste finché ci sarà risposta da parte di questi ultimi. E sarà tanto più rinforzato quanto maggiore sarà l’intensità della risposta dei “più alti in grado”. Tenderà invece ad attenuarsi in maniera direttamente proporzionale alla neutralità della risposta dei superiori; più precisamente avrà un picco all’inizio e poi scenderà di intensità. Ciò significa che se sgridiamo continuamente il nostro cane perché abbaia e lo puniamo verbalmente, gli stiamo dando tutta l’attenzione che lui stava cercando e non faremo altro che premiare il suo comportamento. Perché, invece, questo comportamento indesiderato scemi fino a estinguersi, dobbiamo dare delle risposte neutre o addirittura assenti, come farebbe un “alfa”. Infatti, in presenza di un abbaio di un inferiore in gerarchia di fronte ad uno stimolo insignificante e comunque non minaccioso, un alfa non presta alcuna attenzione e ignora completamente l’abbaio.

Ignoriamo la sua richiesta di attenzione

La risposta migliore è dunque quella di far finta di niente, non dire nulla e continuare a fare quello che si stava facendo con molta naturalezza. In tal modo il cane, non avendo risposta da noi che per lui siamo (o dovremmo essere) gerarchicamente superiori, affievolirà il suo abbaiare trasformandolo in uno sbuffo o cessandolo completamente. È necessario avere molta pazienza e impiegare il tempo necessario per avere i risultati desiderati, anche se ciò dovesse richiedere molto tempo. La costanza e la coerenza sono due fattori essenziali nella buona riuscita del lavoro.

Luca Buti, Medico veterinario in Roma
Master di II livello in Medicina Comportamentale degli animali d’affezione

È possibile fissare una visita comportamentale con il dott. Buti chiamando lo 068182106.

Foto di copertina @Grisha Bruev/Shutterstock