Buone notizie per i proprietari di animali domestici: nella prossima Legge di Bilancio, infatti, il tetto delle spese veterinarie detraibili (il cosiddetto Bonus animali) dovrebbe aumentare di circa 50 euro. In questo modo sarà possibile avere fino a 550 euro da detrarre al 19% nella dichiarazione dei redditi.
Ovviamente fino al 31 dicembre 2020, quando sarà approvata la nuova Legge di Bilancio 2021, queste rimangono solo ipotesi, ma l’emendamento all’articolo 58-bis della manovra che riguarda il bonus animali lascia ben sperare.
Nel nostro Paese gli animali domestici sono oltre 32 milioni, tra cani, gatti, uccelli, pesci, rettili e altri piccoli mammiferi. I costi per la gestione di tali animali incide sul bilancio familiare e, infatti, sono considerati veri e propri membri della famiglia e non beni di lusso come un tempo.
Sono tante le associazioni animaliste che da anni si battono per vedere riconosciute le spese sostenute per alimenti e visite veterinarie. La richiesta attuale non è solo di aumentare il bonus animali ma anche di avere l’IVA ridotta dal 22% al 10% per quanto riguarda sempre le spese veterinarie e per gli alimenti per gli animali, così come già accade in Germania e Spagna.
Già nella Legge di Bilancio del 2020 le detrazioni erano arrivate a 500 euro ma per il bonus animali 2021 si parla di altri 50 euro in più. La detrazione scatta nel momento in cui si eccede la franchigia di 129,11 euro.
I pagamenti saranno validi per il rimborso solo se effettuati con mezzi di pagamento tracciabili: bancomat, carta di credito, versamento postale o bancario. L’obbligo di tracciabilità non si applica alle spese sostenute per dispositivi medici, farmaci e per le prestazioni sanitarie rese da strutture accreditate con il SSN, siano esse pubbliche o private. Se si paga in contanti, si perde la detrazione del 19%.
Ricordiamo, infine, che possono ottenere la detrazione solo i proprietari degli animali, da dimostrare con la certificazione dell’iscrizione all’anagrafe dell’animale stesso. Per i cani c’è anche l’obbligo del microchip, mentre per gatti, furetti o altri animali domestici, basta il passaporto.
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