Come abbiamo visto nell’articolo precedente, il comportamento che bisogna assolutamente evitare nell’avvicinarsi a un cane sconosciuto è quello di dominanza, poiché viene vissuto dal cane come una vera e propria provocazione, a cui reagire con ringhi e morsi. L’atteggiamento provocante, per un cane, consiste nel guardarlo negli occhi, avanzando con una mano alzata per accarezzarlo sulla testa, magari parlando a voce alta. Anche se fossimo animati dalle migliori intenzioni, questo modo di fare mette in seria difficoltà il quattrozampe che reagisce per difendersi. Sia che si trovi in compagnia del proprio padrone, sia che si trovi libero.
Se l’avvicinamento non è proprio possibile, poiché il cane è già aggressivo e guardingo più del dovuto, allora sarebbe meglio mostrarsi indifferenti. L’indifferenza, infatti, riesce in genere a evitare il peggio. Ciò vale anche quando si incontra il cane con il proprio padrone. Occorre prima salutare il padrone, ignorando il cane e, dopo qualche istante, rivolgersi al quattrozampe. Questo affinché quest’ultimo non percepisca i nostri comportamenti amichevoli come una sfida.
Qualora il cane si sia lasciato avvicinare, vuol dire che abbiamo prestato adeguata attenzione a tutti i segnali e abbiamo meritato la sua fiducia. A quel punto, mai baciarlo sul muso o abbracciarlo: anche il cane più docile potrebbe, per istinto, volersi liberare da questa forma di “aggressione”, divincolandosi, ringhiando e, se necessario, persino mordere. Piuttosto, bisogna dapprima parlargli con voce calma, poi porgere il dorso della mano per fargliela annusare, tenendola a 10 centimetri di distanza dal muso. Infine, accovacciarsi vicino a lui per non dargli l’impressione di dominanza. Se il cane dimostra di apprezzare le nostre movenze, scodinzolerà, a quel punto lo potremo accarezzare sul corpo, sotto il mento, ma mai sulla testa, soprattutto al primo incontro.
Conquistata la fiducia, se abbiamo a che fare con un cane libero o che è “scappato”, ma è dotato di medaglietta, sarà opportuno rintracciare il padrone per consegnarglielo. Se, invece, non è presente alcuna medaglietta con nessun numero di telefono, è probabile, se non si tratta di un cane randagio, che sia dotato di microchip. Con le autorità sanitarie della zona, quindi, si risalirà al legittimo proprietario. Se non ha nulla delle opzioni di cui sopra, è probabile che il cane sia randagio o sia stato abbandonato. In questo caso, sarebbe meglio rivolgersi a un canile o alle autorità di competenza. E perché no, magari adottare di lì a breve il quattrozampe, visto che abbiamo già conquistato la sua fiducia!
Mi permetto di fare un appello per tutti i proprietari di un cane: lasciate sempre collare e medaglietta, anche se si tratta dell’animale più casalingo che esista. Può sempre capitare che il vostro amico peloso si allontani e lo perdiate di vista. Un contrassegno con il nome e il vostro numero di telefono accorcia molto i tempi di recupero ed evita le sanzioni previste per il ritrovamento di un cane. Personalmente ne ho trovati pochi in giro liberi e in un’occasione ho dovuto portare l’animale, fortunatamente docile, alla Asl di zona. A malincuore, perché avevo inizialmente anche pensato di tenerlo. D’altronde, non tutti i cani si perdono e gli abbandoni sono ancora una terribile e frequente usanza.
Luca Calegaro, educatore cinofilo Cinofilia Padova