Hanno manifestato ieri 31 marzo sia a Roma che a Milano al grido “soggetti non oggetti” per chiedere un cambiamento del Codice Civile perché riconosca gli animali come essere senzienti e non più come semplici oggetti su cui rivendicare una proprietà .
Pene più aspre
Se il Codice Civile venisse modificato e gli animali non fossero più considerati degli oggetti, anche le pene di maltrattamento verrebbero inasprite e i reati sarebbero considerati ben più gravi. Gli animalisti chiedono che tutti gli animali, anche quelli da reddito, siano considerati essere senzienti in grado di provare gioia e dolore, amore e sofferenza, e che vengano trattati con più rispetto negli allevamenti e al momento di essere macellati.
Per la Lav #chimaltrattapaga
A Milano la manifestazione è partita dal Palazzo di Giustizia, mentre a Roma migliaia di manifestanti si sono ritrovati nella Piazza San Giovanni in Laterano. La richiesta è stata la medesima. E nel frattempo la Lega Anti Vivisezione si sta battendo per una modifica che riguarda, invece, il codice penale: l’articolo sul maltrattamento degli animali, fermo al 2004, con la legge 189. Quindici anni fa questa legge fu un punto di svolta, ma ora è necessario fare un passo avanti. In molte piazze italiane, anche il prossimo fine settimana si potrà firmare la petizione #chimaltrattapaga. La richiesta è di rafforzare la legge già esistente con pene più severe contro chi maltratta gli animali.
“In Italia ogni ora viene commesso un reato contro gli animali. Il maltrattamento è un fenomeno che riguarda tutti gli animali e grazie all’approvazione della Legge 189 in questi anni abbiamo potuto denunciare e difendere in Tribunale centinaia di animali. Ora però servono pene più severe ed efficaci. Per questo, con la campagna #chimaltrattapaga proponiamo una nuova legge contro chi maltratta gli animali” – Lav.