Si tratta del nuovo progetto firmato Coop, nato nell’ambito della campagna “Alleviamo la salute” e rivolto all’allevamento di 750 mila pulcini maschi, solitamente destinati alla soppressione.
Uova cruelty free
I pulcini maschi che sopravvivono sono veramente pochi. Solo alcuni, infatti, vengono destinati a diventare galletti o capponi; la maggior parte è destinata alla soppressione perché considerata improduttiva e, quindi, soppressa alla nascita. Ma Coop vuole porre fine a questa barbarie e ha sottoscritto un accordo con i propri fornitori di uova: i pulcini, destinati a diventare ovaiole per la produzione di uova a marchio, verranno acquistati solo se i pulcini maschi della stessa covata saranno allevati fino all’età adulta. Dunque, a ogni gallina ovaiola corrisponderà un pulcino maschio salvato. Le uova a marchio Coop possono, quindi, definirsi la prima filiera cruelty free in Italia.
Attenzione negli anni
Ma questa non è la prima attenzione che la Coop riserva alle uova. Le prime a marchio Coop proveniente da galline nate e allevate in Italia a terra risalgono a ben 15 anni fa; nel 2010 anche altri marchi hanno seguito l’esempio Coop e sugli scaffali erano presenti solo uova con queste caratteristiche; infine, nel 2017 oltre 200 milioni di uova erano antibiotic free con una campagna che ha coinvolto oltre 2 milioni di galline.
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