Si sa, lo stato psicologico di un animale è fondamentale per il suo rendimento: se l’animale è rilassato, infatti, questo è decisamente migliore e il beneficio è per tutti, animale e azienda. Così finora abbiamo assistito a mucche massaggiate con robot e spazzole per renderle più tranquille e farle sentire coccolate. E sarà stato anche questo il motivo che ha spinto la fattoria RusMoloko di Mosca a dotare le sue mucche di speciali occhiali che permettono ai bovini di vivere una realtà virtuale che le rilassa e fa produrre loro più latte.
L’esperimento è stato presentato al sesto forum internazionale dell’agricoltura casearia ed è stato messo a punto con l’associazione dei veterinari russi che ha spiegato le percezioni delle mucche, e il lavoro ha dato i suoi frutti: meno ansia e più latte. Cosa vedono i loro occhi? Praterie sconfinate e verdi pascoli? Non lo sappiamo, di certo però è qualcosa che nella fattoria russa non esiste realmente.

Qualcuno ci aveva provato anche con le persone, con scarsi risultati però. Era stato Mark Zuckerberg che, a Barcellona nel 2016, con Oculus si presentò alla platea entrando in sala attraverso questi occhiali virtuali. Ma l’idea non ebbe il successo sperato e oggi (forse per fortuna!) la realtà vissuta è ancora quella reale e l’immagine di ragazzi con indosso gli occhiali virtuali non ha per nulla un’accezione positiva.
E gli animali? Loro non possono scegliere cosa vivere, ma se questo progetto dovesse prendere piede potremmo ritrovarci con stalle piene di animali rilassati sì, ma chiusi tra sbarre e cemento. Pascolare in verdi praterie sarà solo un sogno o un lontano ricordo come invece non dovrebbe essere. Sarà un bene per loro? E per noi? Animali più produttivi forse, ma senza riuscire a sconfiggere realmente quello che è e resterà il male della nostra generazione e di quelle future: l’inquinamento ambientale che ci allontana sempre più dal una vita sana e appagata.
Foto @Ministero dell’Agricoltura e dell’Alimentazione della Regione di Mosca
Concordo a pieno con una delle preoccupazioni dell’articolo: “ma se questo progetto dovesse prendere piede potremmo ritrovarci con stalle piene di animali rilassati sì, ma chiusi tra sbarre e cemento”. Purtroppo ho paura che molti allevatori andranno in questa direzione, meno spese e più soldi incassati, a discapito però di una vita annientata… Se questo è il futuro allora io farò il possibile per combatterlo