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La Cina vieta il consumo di carne di cane

La proposta di legge parte dalla città di Shenzhen e si spera possa presto diffondersi su tutto il territorio cinese. Ecco la lista delle carni vietate.

Ad annunciarlo è la città di Shenzhen, una delle più industrializzate e popolose del Paese, con i suoi 13 milioni di abitanti. Il consiglio comunale si appresta a introdurre il divieto di consumo di carne di cane giustificando questa scelta come “una pratica comune nelle nazioni sviluppate e di una forma moderna di civilizzazione riconosciuta a livello universale“.

Le liste “bianca” e “nera”

La diffusione del nuovo coronavirus ha spinto la cittadina cinese ad avanzare questa proposta di legge, che più in largo riguarderà anche animali selvatici che fanno parte della c tradizione culinaria cinese, come serpenti, tartarughe e rane. Sarà autorizzata, invece, la cosiddetta lista “bianca” di proteine di cui è ammesso il consumo: maiale, pollo, manzo, coniglio, pesce, molluschi, agnello, asino, anatra, oca e piccione. Tutto il resto rientrerà nella lista “nera” e le multe previste per chi verrà colto in fragranza di reato andranno da 250 a 3 mila euro, per i consumatori, e fino a 6500 euro, per i ristoranti che le serviranno. Shenzhen è una città molto più grande di Wuhan e si spera che questo possa creare una sorta di effetto domino che possa coinvolgere anche altre città, come ha affermato Peter Li, esperto di politica cinese della Humane Society International, un gruppo per il benessere degli animali.

Animalisti in lotta da tempo

Da tempo le associazioni animaliste internazionali si battono perché questa proposta di legge divenga realtà, così come per gli Stati europei o per gli Usa.

“La nostra mobilitazione internazionale sta avendo successo”, ha spiegato Genlin, il regista e magnate giapponese fondatore della World Dog Alliance. “Anche negli Stati Uniti trenta parlamentari, equamente divisi tra repubblicani e democratici, hanno firmato il nostro appello per chiedere al presidente Trump di agire a livello governativo per introdurre il divieto del consumo di carne di cane negli stati americani. La situazione che si è venuta a creare con la diffusione del nuovo coronavirus può essere però una buona occasione per rilanciare la battaglia per il divieto della vendita di carne di cane in Cina. Abbiamo il sostegno di molti parlamentari cinesi e speriamo di riuscire a raggiungere il risultato. Abbiamo coniato un nuovo slogan: niente carne selvaggia per la salute, niente carne di cane o gatto per questioni morali“.

Il festival della carne di cane che ogni anno si tiene a Yulin, nel sud della Cina, è ormai ben noto a tutti. Tante le persone che si indignano e urlano a gran voce attraverso iniziative e petizioni che non è accettabile promuovere eventi di questo genere.
Non è difficile credere che una tale proposta di legge possa interessare tante altre città. D’altronde anche durante l’epidemia della Sars il governo cinese aveva bandito il commercio e il consumo di animali esotici. Purtroppo tale divieto è stato ritirato a fine emergenza, ma considerata l’entità di questa nuova epidemia, pare che il divieto sarà finalmente definitivo.

Foto di copertina @Fernando Garcia Esteban/Shutterstock

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