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In Italia la natura si riprende i suoi spazi

In una Milano deserta, dove le auto sono state messe a riposo forzatamente e i parchi sono chiusi al pubblico, fanno capolino le lepri e i cigni e la natura poco alla volta si riappropria dei suoi spazi. È questa l’idea che si ha nell’Italia ferma dal Covid-19, un’Italia ferita e contusa che, mentre piange i suoi morti, vede rinascere una parte di sé.

I gas inquinanti diminuiscono

Le emissioni di biossido di azoto (NO2) sono molto diminuite, specialmente nella parte settentrionale del Paese. Nelle aree più inquinate la concentrazione è calata del 10 per cento, come riportano le osservazioni satellitari realizzate in queste ultime settimane dall’Agenzia Spaziale Europea. Ma la riflessione da fare è un’altra: l’inquinamento dell’aria deriva sì dalle emissioni, ma anche da fattori metereologici. I mesi di gennaio e febbraio sono caratterizzati sempre da maggiori concentrazioni di NO2 e PM10, sia a causa delle maggiori emissioni da riscaldamento sia per le condizioni generali più sfavorevoli. I livelli di questi gas inquinanti calano sempre con l’arrivo della bella stagione, ma di certo lo stop di questi giorni ne ha anticipato i tempi.

Gli animali liberi per le città

E così a Milano i cigni vengono avvistati nel Naviglio Grande, con tutta la loro maestosità, laddove da tempo ormai non si vedevano più; le lepri saltellano in piena libertà, come se giocassero a rincorrersi, nella zona di Musocco, poco distante dal Cimitero Maggiore; tre fenicotteri planano senza alcun ostacolo nei cieli della città; le volpi gironzolano in cerca di qualcosa da mangiucchiare, esplorando in lungo e in largo il quartiere Lorenteggio, nella periferia sud della città, e a San Donato Milanese sono tornate le cicogne, bellissime e uniche. Ma il miracolo della natura che ripopola gli spazi vuoti della città non riguarda solo Milano: a Venezia le acque dei canali sono tornate ad essere cristalline, perché lo stop del traffico ha permesso sì un minor inquinamento, ma anche il venir meno delle imbarcazioni che smuovono i sedimenti; e una coppia di Germano Reale ha deciso di nidificare sul pontile di attracco dei vaporetti, nel cuore di Piazzale Roma. A Sassari i cinghiali razzolano indisturbati nei giardinetti in pieno centro storico e a Pula, nel sud ovest della Sardegna, cervi e daini vengono avvistati continuamente, sconfinano dai boschi di Su Gutturu Mannu nei campi da golf e nelle ville del Resort di Is Molas, facendo un bagno nella magnifica piscina deserta. E ancora a Cagliari, così come a Trieste, i delfini sono stati avvistati nei porti delle città, perché quando il traffico si ferma e l’inquinamento acustico, oltre quello chimico, diminuisce la prima a beneficiarne è proprio la fauna marina e soprattutto i cetacei.

I pinguini gironzolano nell’acquario di Chicago

Singolare, infine, la vicenda che ha visto protagonisti Edward e Annie, la coppia di pinguini “saltarocce” (Eudyptes chrysocome) dello Shedd Aquarium di Chicago. Chiuso a causa della pandemia, l’acquario resterà inaccessibile ai visitatori almeno fino al 29 marzo, come disposto dal governatore dell’Illinois, J.B. Pritzker. E così i custodi hanno permesso ai due pinguini di andarsene un po’ in giro per la struttura, in modo da poter osservare i loro compagni d’acquario: esilaranti le loro espressioni e il modo incuriosito in cui si aggirano tra i vari padiglioni. I video sono stati pubblicati sull’account twitter dello Shedd Aquarium. Anche questo è un modo costruttivo per gli animali di approfittare dell’assenza umana.

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