L’emergenza legata all’epidemia del nuovo coronavirus ci ha costretto all’isolamento da diversi giorni ormai. Dal 3 marzo scorso il Governo italiano ha emanato tre decreti ministeriali che dettano le regole alle quali bisogna attenersi per evitare la diffusione del virus e allungare l’onda del contagio del Covid-19. Una su tutte, la principale, è quella di restare a casa. L’unico modo, infatti, per far sì che questo nuovo virus non si diffonda è quello di isolarsi dal resto della comunità e ridurre al minimo i contatti con tutta la popolazione: c’è una distanza minima da rispettare tra le persone e la necessità di spostarsi da casa solo per cose indispensabili al vivere quotidiano. Tra queste c’è senz’altro la passeggiata coi nostri cani, finalizzata all’espletamento dei bisogni fisiologici di questi e nei pressi della nostra abitazione. E poi?
La vita di cani e gatti ai tempi del coronavirus
In questa situazione, per alcuni versi paradossale, ci si pongono diverse domande e i proprietari di animali domestici, soprattutto di cani, si chiedono quali siano in questi giorni le reali esigenze dei propri animali.
Per la maggior parte dei gatti domestici non è cambiato praticamente nulla, se non il dover condividere 24 ore su 24 la casa con bambini e/o adulti, avranno forse perso un po’ di tranquillità, ma loro sanno ritagliarsi i loro spazi e cassetti e armadi sono sempre lì a disposizione per permettere loro di alienarsi un po’ dal tran tran domestico! Cerchiamo di non disturbarli o infastidirli con la nostra invadente presenza e rispettiamo la loro riservatezza. Le strade sono praticamente vuote, transitano davvero pochissime automobili, e per quei gatti abituati a uscire fuori dalla propria abitazione è tutto di guadagnato: meno pericoli e più prede a portata di mano! Inoltre, si può stare tranquilli sdraiati al sole senza avere grossi disturbi. Per i cani, invece, la vita è un po’ cambiata. Analizziamo bene qual è la situazione attuale e se questo cambiamento sia stato un bene o un male per loro.
Miglioriamo la relazione col nostro cane
Le passeggiate sono un po’ diverse, i parchi e le aree cani sono off limits e questo riduce le uscite quotidiane a fare quattro passi sui marciapiedi di città. I più fortunati sono quelli che vivono in periferia e possono usufruire di qualche zona verde che a Fido piace decisamente di più. Ci siamo mai chiesti come dovrebbe essere l’uscita perfetta? “Abbastanza lunga da permettere al nostro cane di odorare bene tutte le strade percorse”, spiega Luca Santamaria, educatore cinofilo e fondatore del polo cinofilo Family Dog’s, “in modo da lasciare nei punti strategici il proprio odore e conoscere l’ambiente che ci circonda. Non lo si pensa mai, ma si tratta di un importante momento di condivisione con il proprietario, dove quest’ultimo non approfitta dell’attimo di relax per fare la telefonata tanto rimandata, ma viene guidato dalle narici del fedele amico alla scoperta del mondo. E non si tratta di quei cinque minuti per fare pipì e pupù (come purtroppo deve essere ora), ma è un tempo che va oltre, specialmente quando si tratta di cuccioli alle prime esperienze”. In questo momento storico che stiamo vivendo, purtroppo, le passeggiate sono senz’altro più brevi, e dovremmo compensarle con una maggiore qualità del tempo trascorso a casa. Infatti, oggi che il motto per tutti è “restate a casa”, i momenti da passare con i proprietari sono aumentati a dismisura. Forse troppo? “Per alcuni cani sì”, continua Luca. “Non fraintendiamoci. È bello riuscire finalmente a trascorrere tutta la giornata insieme al proprio compagno a quattro zampe, ma attenzione a questa che potrebbe essere un’arma a doppio taglio per tutti quei cani ansiosi e con problemi di attaccamento, la tanto temuta ‘ansia da separazione’ con la quale, invece, lavorare sul distacco è fondamentale”. Come si fa in questi casi? “Si cerca di evitare l’adesività che il vivere h24 sotto lo stesso tetto un po’ impone”, spiega l’educatore. “È importante avere i propri spazi anche all’interno della stessa casa durante tutta la giornata. Si può stare, per esempio in stanze diverse, perché anche saper gestire il distacco visivo può essere un buon punto di partenza per i cani ansiosi. Così come è importante aiutare Fido ad alimentare la propria “autostima”, magari proponendogli dei problem solving, dai più semplici a quelli più complessi. Questa è una strategia che vale un po’ per tutti i cani”.
Approfittiamo del tempo insieme
I giochi di attivazione mentale, infatti, tengono impegnati Fido e permettono di gestire il tempo da trascorrere con lui in maniera intelligente: dai cani più attivi a quelli più anziani, il problem solving aiuta a tenere impegnata la mente e non serve sempre correre delle ore al parco per stancarsi, anche concentrarsi sulla soluzione di un rebus può essere altrettanto sfiancante. Quali sono i giochi che si possono fare insieme? “Su internet ce ne sono diversi da cui prendere spunto”, spiega Luca Santamaria, “bisogna solo fare attenzione al grado di difficoltà che proponiamo loro, non dobbiamo mai esagerare per non rischiare di far andare Fido in frustrazione. Iniziamo da quello più semplice e aumentiamo la difficoltà a poco a poco, con l’accortezza di fermarci se ci accorgiamo che il nostro amico non ce la fa. A quel punto facciamo un passetto indietro e fermiamoci premiando la sua vittoria”.
Tutto questo non fa altro che migliorare e rafforzare la relazione col nostro cane, aspetto fondamentale di un rapporto a sei zampe. Ciò che dobbiamo creare non è una dipendenza, ma una totale fiducia che permetterà a Fido di relazionarsi ancor meglio col mondo esterno sotto la nostra guida esperta. Non è facile e non è un percorso breve, ma è importante alimentare sempre e costantemente questa relazione, come faremmo con una persona molto importante per noi.
Sì alle emergenze dal veterinario
Un’altra uscita che in questo periodo di isolamento forzato possiamo dedicare a Fido è quella per condurlo dal veterinario. Lui non ne sarà felice probabilmente, ma se serve in questo momento siamo autorizzati a farlo. Basterà compilare la certificazione che possiamo scaricare direttamente dal sito del Ministero degli Interni. Quali sono le reali necessità che in questo momento giustificano una visita veterinaria? Sicuramente le emergenze: un incidente domestico o un malessere improvviso che non sappiamo gestire da casa. Come facciamo a capire quando serve correre in clinica? Basta chiamare il veterinario e farsi consigliare sul da farsi. Rimandiamo, quindi, vaccini o visite di controllo che possono essere procrastinate di qualche settimana e muoviamoci solo per motivazioni davvero importanti.
Foto di copertina @Olena Tselykh/Shutterstock