L’Australia continua a bruciare e l’emergenza è sempre più alta. Le stazioni turistiche che abitualmente in questo periodo dell’anno sono piene, assomigliano a città fantasma. La popolazione è in fuga dai vasti incendi che divorano le foreste del sud-est del Paese e sono più di centomila le persone evacuate fino ad ora nei tre Stati colpiti da questo disastro ambientale.
Cittadini in fuga
L’appello di Gladys Berejiklian, prima ministra del Nuovo Galles del Sud, e di Shane Fitzsimmons, capo dei vigili del fuoco, è di partire al più presto e di non rimandare per alcun motivo perché qualsiasi domani potrebbe essere troppo tardi. Le autostrade sono quotidianamente intasate dalle auto che in fila si spingono lontano dagli incendi. Le temperature che arrivano e superano i 40 gradi e i venti fortissimi non migliorano la situazione, anzi rischiano di alimentare ancora di più i fuochi che bruciano le foreste ininterrottamente ormai da quattro mesi. Sono migliaia le forze chiamate in servizio per cercare di contrastare questa emergenza che non accenna a diminuire, oltre tremila i militari della riserva.

Animali in pericolo
E all’emergenza delle persone si aggiunge quella degli animali: stando alle stime di questi giorni, gli animali morti hanno raggiunto il miliardo, la metà solo nel Nuovo Galles del Sud. Gli ettari di territorio distrutti sarebbero oltre 3,6 milioni. Si tratta di stime, sviluppate dall’Università di Sidney, particolarmente prudenti che potrebbero essere realmente ben più alte. Alcuni animali sono stati uccisi direttamente dagli incendi, altri sono morti per la mancanza di cibo e riparo o perché rimasti vittime dei predatori. Lo studio dell’Università parla di mammiferi, uccelli e rettili, ma non tiene conto di insetti, pipistrelli o rane. I ricercatori temono, quindi, che il numero delle vittime sia molto più alto di quello stimato. Il rischio estinzione dei koala è ormai altissimo considerata l’ingente perdita: si parla di più di ottomila esemplari, un numero che cresce di giorno in giorno. Per non parlare delle decine di migliaia di animali da reddito che gli agricoltori australiani hanno perso.
“Anche se non conosciamo ancora i numeri esatti, c’è stata una significativa perdita di bestiame in alcune parti del Paese, più di recente in aree come il Nord dello Stato di Victoria e la costa meridionale del Nuovo Galles del Sud”, ha detto Fiona Simson, presidente della National Farmers’ Federation, precisando che il settore lattiero-caseario è tra i più colpiti.
Adotta un koala
Un appello arriva anche dal Wwf Italia che ha organizzato una raccolta fondi per aiutare i koala in difficoltà con l’auspicio di salvarli dall’estinzione. La loro condizione era già difficile negli ultimi anni in cui la distruzione e la frammentazione della foreste li obbligava a trascorrere più tempo alla base degli alberi. Questo li esponeva maggiormente al rischio di attacco dei predatori, li rendeva stressati e vulnerabili a malattie. Il Wwf lavora nei centri di recupero per soccorrere e curare i koala feriti e a livello politico e sociale per fermare il disboscamento eccessivo. Si può sostenere l’opera del Wwf attraverso l’adozione simbolica di un koala.
Foto di copertina @Munimara/Shutterstock