Finalmente è arrivato anche il comunicato ufficiale dal governo centrale cinese: i cani e i gatti sono animali da compagnia e, pertanto, non possono essere considerati cibo. L’annuncio è stato diramato dal Ministero dell’Agricoltura che nell’Elenco delle Risorse Genetiche di Bestiame e Pollame ha anche inserito una lunga spiegazione sul perché i cani non possono essere inclusi nella lista.
La notizia arriva alla vigilia del Lychee and Dog Meat Festival, comunemente conosciuto come Yulin Dog Meat Festival, la manifestazione che si tiene ogni anno nella città di Yulin e che promuove il consumo di carne di cani e gatti. Si stima che ogni anno vengano uccisi tra i 10.000 e i 15.000 cani per uso alimentare. L’evento va avanti dal 2009 e con la decisione presa dal governo cinese si pone finalmente termine a questo scempio.
Il festival di Yulin è una manifestazione sanguinosa che non riflette il sentire comune o le abitudini alimentari del popolo cinese ed il suo proseguimento è un insulto al parere espresso dal Ministero dell’Agricoltura. Come osservato dal Ministero, l’atteggiamento verso questi animali è cambiato ed è tempo che i macellai di Yulin posino il coltello una volta per tutte
sono le parole del dottor Peter Li, specialista in politica cinese della Humane Society International.
Una decisione annunciata
In realtà, già in aprile era stato diffuso un testo di una proposta di legge voluta dal ministero che includeva come “bestiame” i suini, bovini, ovini, pollame e cammelli, specificando che il termine bestiame si riferisce ad animali che «sono stati addomesticati e fatti riprodurre per lungo tempo» al fine di ottenere prodotti come carne, uova e pelliccia oppure per fini medicinali e militari.
Il testo però, benché faccia esultare gli animalisti e tutti coloro che da sempre si battono per la causa, fa ancora discutere proprio perché include ancora alcuni animali selvatici usati per fare pellicce. La dottoressa Teresa Telecky, responsabile del dipartimento fauna selvatica della Humane Society International, spiega che la riclassificazione come bestiame di alcune specie non riduce la loro sofferenza:
L’inclusione di specie selvatiche è deplorevole. L’allevamento intensivo, in cattività, di questi animali presenta gravi problemi per il benessere animale e potenziali rischi per la salute umana.
I cinesi non mangiano carne di cane
Bisogna anche dire che la maggior parte dei cinesi non mangia carne di cane, benché siano circa 10 milioni gli animali domestici uccisi ogni anno per il consumo di carne. Sono invece oltre 91,49 milioni i cani e i gatti tenuti in casa come animali domestici.
Persino a Yulin, sede del discusso festival, il 72% degli abitanti non mangia carne di cane, anzi, il 64% della popolazione cinese è sempre stata d’accordo sull’eliminazione dell’evento.
La maggior parte delle persone che hanno partecipato alla consultazione pubblica si è opposta all’inclusione dei cani nell’elenco degli animali considerati da reddito. Il 69,5% dei cinesi ha dichiarato di non aver mai consumato carne di cane.
(Fonte: La Stampa)
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