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Abruzzo, una terra incontaminata pet-friendly

Chiudete gli occhi e immaginate vallate sconfinate, aria pura, natura incontaminata e distese infinite in cui scorrazzare libera e felice come una farfalla… No correggo, come un cane in estasi.
Tutto questo esiste e si trova in Abruzzo, meta che ha conquistato i nostri cuori e di cui non vediamo l’ora di raccontarvi.

Tappa 1 – La Piana di Campo Felice

Meravigliosa innevata durante i mesi più freddi e uno spettacolo ricoperta di violette in primavera ed estate. Da Roma raggiungere questo paradiso è molto semplice, basta prendere l’autostrada A24 direzione L’Aquila e uscire a Tornimparte.
Il nostro cammino inizia dalla casetta di legno del caseificio Di Carlo, pit stop obbligato per le buone forchette con cane a seguito: per i vegetariani formaggi buonissimi accompagnati da ottimi vini e birre artigianali, mentre per i carnivori “pancia mia fatti capanna” con tutti i salumi più disparati. Io e Sumi consigliamo l’evergreen: panino scamorza e friarielli (ottimo… Lo dice anche Sumi che mi ha fregato la scamorza!).
Durante l’estate fate attenzione ai pascoli guidati dai maestosi maremmani, intransigenti lavoratori. Se non dovete tornare a Roma e volete proseguire verso L’Aquila, è assolutamente da fare la strada statale che attraversa tutti i paesini di montagna.

Tappa 2 – Lago di Sinizzo a S.Demetrio Ne’ Vestini

Una piccola isola selvaggia nel paesino di S. Demetrio, qui durante il periodo estivo ci trovi proprio tutti. In passato il lago non era balneabile, ma dopo una bella pulizia ora è del tutto agibile.
Inoltre, dopo il terremoto l’accesso al lago è stato interrotto per un bel po’ di tempo, alimentando tra gli abitanti della zona la paura che si fosse svuotato. Per fortuna il Lago di Sinizzo ha resistito al sisma ed è tornato ad essere un luogo di ritrovo e di relax per tutte e tutti (belve comprese!).

Tappa 3 – Sentiero di Madonna Fore e il monte di Castelvecchio

Per gli amanti del trekking e per cani in forma, non possiamo non segnalarvi il sentiero di Madonna Fore fino al Monte di Castelvecchio: da L’Aquila, dopo il viadotto della A24, la strada supera una zona residenziale e poi piega a sinistra; qui parcheggiate.
Continuiamo a piedi per la strada sterrata che prosegue sul fondovalle, incontriamo una bella pineta e poi un ponte che porta alla chiesa della Madonna Fore (o Madonna di Cascio, 900 metri). Prima della chiesetta, sulla sinistra, imbocchiamo un sentiero che entra in un vallone, supera una rampa scavata nella roccia e sale in una bellissima pineta… E via così fino al bosco e al crinale dei pascoli dal quale appaiono la Majella, il Sirente, il Gran Sasso e L’Aquila.
Per i più audaci è possibile proseguire fino alla vetta del Monte Castelvecchio (1098 metri) adornata da una croce di ferro. Da qui si può raggiungere la Sorgente Cascio (968 metri) con la sua bella fontana di pietra, fino al fitto bosco di querce che precede l’ingresso del convento di San Giuliano (771 metri), dove si può visitare il Museo.

Tappa 4 – Pescocostanzo e il bosco di S. Antonio

Inserito tra i borghi più belli d’Italia, Pescocostanzo è veramente un tuffo nel passato grazie alle intatte atmosfere medievali. Famosissima la lavorazione del tombolo e del ferro battuto di cui sono fatte tutte le insegne delle botteghe.
Curiosando per il paesello abbiamo scoperto che nel 1774 Pescocostanzo assunse il titolo di Universitas Sui Domina (comunità padrona di sé e si riscattò dal dominio feudale accogliendo così nella società gli studi giuridici, filosofici, storici, matematici, letterari e il culto dell’arte.
Oltre a una sosta mangiareccia in una delle trattorie del centro storico, è d’obbligo un bel giretto nel fiabesco bosco di S. Antonio. Ben 550 ettari in cui è vietato il taglio degli alberi per garantire riparo al bestiame ed è praticata la tecnica di potatura detta “capitozzatura”. Grazie a queste azioni di tutela, gli alberi raggiungono dimensioni monumentali e forme surreali. Sumi ha molto da fare tra Faggi, Aceri, Querce, Peri Selvatici, Tassi, Agrifogli, Cerri e il raro Pero Cordato.
Tra gli animali che vi abitano c’è il Picchio Dorsobianco, il Picchio Dalmatino, la Balia dal Collare, il Lupo, l’orso e il Gatto selvatico. Ma noi non abbiamo visto nessuno, ovviamente non per colpa mia!

Il nostro piccolo tour in Abruzzo è finito con una giornata a L’Aquila, abbiamo visitato ciò che rimane del centro storico, la Chiesa di Colle Maggio e il Castello Spagnolo con il grande parco. Purtroppo è arrivata l’ora di tornare a casa e pensare, strada facendo, al nostro prossimo approdo… “Sumi, andiamo!”.

Di Chiara Aliberti, viaggiatrice e proprietaria di Sumi

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